Situazione di stallo alla Nuova Fluorite di Silius.
L’avvio del nuovo soggetto societario a totale partecipazione azionaria della Regione Sarda, con la recente riassunzione del personale a tempo indeterminato nella miniera e nella laveria e il favorevole andamento del mercato, con un significativo aumento del valore della fluorite, sembravano fattori positivi tali da consentire la ripresa produttiva della mniera di Silius e la fine della crisi. E' arrivata, invece, l’ennesima doccia fredda da Bruxelles a danno della Sardegna e dell’intero Territorio del Gerrei.
La commissione europea ha deferito l’Italia alla corte di giustizia Europea, sollecitando la restituzione di tutti i finanziamenti goduti per finanziare l’attività mineraria nell’ultimo decennio.
A parere della Unione Europea non esiste grande differenza fra il vecchio (Nuova Mineraria Silius) e nuovo soggetto industriale, essendo entrambi partecipati totalmente dalla Regione Sarda.
Si tratta in sintesi, questo è il parere della UE, di aiuti di stato e quindi incompatibili e contrari alla logica del libero mercato e al principio della concorrenza.
Notizie ufficiose informano della possibilità di un imminente incontro tra Regione Sarda e commissione Europea per tentare di recuperare una situazione che si delinea molto delicata e dalle prospettive incerte.
La Nuova Fluorite di Silius è l’unica realtà produttiva del Gerrei, dove diverse gestioni, politiche e societarie hanno sempre promesso un piano di rilancio e consolidamento produttivo ed economico.
Bisogna continuare a tenere alto l’impegno nei confronti di questa realtà produttiva, perchè troppe sono le promesse disattese, troppi progetti e piani industriali sono finiti nel dimenticatoio.
La Regione Sarda, il Presidente, l’Assessore all’Industria, ai quali peraltro va riconosciuto un certo impegno iniziale, oggi, non possono liquidare la questione con le solite promesse di riconversione industriale e con la chimera di chissà quali altre iniziative sostitutive, magari nel campo della Forestazione e dell’Agricoltura. Devono invece impegnarsi per affrontare il problema nelle sedi comunitarie.
Creare nuove intraprese è un'operazione molto difficile anche in territori o zone industriali altamente infrastrutturate e servite dal sistema delle piccole e medie imprese, figuriamoci nel Gerrei dove tutto questo non esiste.
La Femca e la Cisl ritengono che l’attività mineraria in sé vada difesa, tenendo anche conto che in tutti questi anni sono stati fatti dei progetti di riorganizzazione tesi al miglioramento del conto economico che hanno determinato centinaia di esuberi. Per non rendere vani questi sacrifici oggi bisogna necessariamente puntare, a tutti i costi, sul salvataggio di questa importante attività industriale, se necessario, chiedendo anche una deroga all’Unione Europea
Domani, 20 Febbraio2008, presso il cantiere di Genna Tres Monitis, si terrà un assemblea degli iscritti alla Cisl, con la presenza di tutti i livelli sindacali della categoria dei Chimici( Femca) e del livello Confederale Provinciale e Regionale per fare il punto sullo stato della vertenza.
nota a cura della Cisl di Cagliari