20/02/2008
La Cisle la FIT denunciano l'atteggiamento antisindacale della Moby che licenzia, senza motivo, il rappresentante Cisl
COMUNICATO STAMPA
La MOBY SPA, divisione rimorchiatori, ha licenziato in tronco il rappresentante sindacale aziendale, nonché segretario regionale della FIT/CISL, Marcantonio Tuveri, ricorrendo ad una norma del codice della navigazione che prevede il licenziamento ad nutum, per volontà dell’armatore. Nella giornata di ieri, sbarcato dal suo turno di lavoro, il Tuveri si è visto recapitare un avviso di rescissione del contratto.

A questo si sono ridotte le relazioni sindacali in un’azienda alla quale è stato affidato, in regime di monopolio, il servizio dei rimorchiatori in Sardegna. Un’azienda che svolge importanti e delicate funzioni connesse, tra l’altro, con l’operatività della SARAS Raffinerie e del Porto Canale di Cagliari.

Il provvedimento, adottato dall’azienda con motivazioni ancora non chiare ma sicuramente speciose, è l’ennesimo attacco contro la FIT/CISL e il suo legittimo rappresentante sindacale, manifestatosi attraverso disconoscimenti del suo ruolo sulla stampa locale, con l’adozione di azioni di carattere ritorsivo nei confronti del sindacato e dei rappresentanti sindacali della Cisl e culminato con quello che dovrebbe essere, secondo l’imprenditore, l’atto finale.

E’ infatti in corso una vertenza sindacale relativa ad una riorganizzazione del lavoro, contestata dai lavoratori, non concordata con le rappresentanze sindacali e a sostegno della quale è stato proclamato uno sciopero di tutto il personale per i prossimi giorni.

Il licenziamento, che appare comunque illegittimo e che verrà contestato in sede legale e giudiziaria a livello individuale e collettivo, è un evidente tentativo di intimorire i lavoratori e di limitare, se non sopprimere l’attività del sindacato e rischia di ingenerare una conflittualità pericolosa e dannosa per gli interessi della città di Cagliari e per l’intera Sardegna, in un momento nel quale di tutto c’è bisogno, salvo che di incancrenire le relazioni sindacali

La Cisl e la FIT denunciano quindi con forza questo intollerabile e ingiustificato provvedimento nei confronti di chi, lo si ricordi, rappresenta la quasi totalità dei dipendenti, e invita l’azienda a recedere da tali iniziative. Il Sindacato, oltre a ricorrere alla magistratura del lavoro, intende coinvolgere anche le Istituzioni preposte a curare il buon andamento delle attività portuali, a partire dall’Autorità Marittima e da quella Portuale, ma ritiene opportuno, ai fini della definizione della vertenza, un autorevole intervento del Prefetto.