Lavoratori Ecoserdiana
Il sindacato CGIL CISL UIL è fortemente preoccupato per la sorte dei lavoratori della discarica di Ecoserdiana. Nel corso di un incontro svoltosi nei giorni scorsi con la direzione dell’azienda, si è delineato un quadro sconfortante della situazione. E’ vero che la direzione di Ecoserdiana, l’azienda che gestisce la omonima discarica (ormai chiusa da due anni), che da tempo aveva avviato una procedura di mobilità nei confronti di 20 lavoratori, ha informato le OO.SS. della chiusura definitiva della stessa; purtuttavia la crisi permane perché non sono state date risposte alla richiesta avanzata dall’azienda in merito alla rimodulazione della discarica. Infatti, il continuo rimpallo di responsabilità tra la Regione e la Provincia e il mancato pronunciamento in merito alla valutazione di impatto ambientale, ha praticamente paralizzato l’attività dell’azienda, mettendo a rischio la sorte dei lavoratori.
La procedura di licenziamento era stata aperta inizialmente per 27 dipendenti. Per sette di essi era però rientrata in quanto impegnati nell’impianto di cogenerazione. Tuttavia anche questi posti di lavoro sono di nuovo a rischio perché l’impianto, in mancanza di nuovi apporti di rifiuti, che costituisce la materia prima dell’impianto, potrebbe chiudere a breve.
Degli altri venti lavoratori, 5 sono per il momento addetti alla custodia della discarica stessa, 5 sono stati dirottati alle bonifiche, 4 impegnati, al momento, nel settore trasporti in qualche commessa temporanea e 5 lavoratori sono stati licenziati: di questi ultimi tre lavorano a tempo determinato in altre imprese del gruppo e 2 sono rimasti senza lavoro.
Come si vede il fuoco cova sotto le ceneri ed il rischio che la situazione precipiti è sempre più concreto, soprattutto a causa dell’incertezza e delle mancate risposte da parte dell’amministrazione regionale e di quella provinciale.
La discarica non è ufficialmente chiusa ma non riceve conferimenti, i progetti di rimodulazione sono finiti in qualche meandro della pubblica amministrazione, non arrivano risposte certe e cresce l’insicurezza dei lavoratori che vengono utilizzati in modo discontinuo e poco organico.
Cgil Cisl Uil hanno preso atto di queste comunicazioni aziendali e hanno preso l’impegno di sensibilizzare ancora una volta l’assessorato regionale all’ambiente e il presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia. Sembra assurdo, infatti, che in un settore nel quale sono in teoria possibili nuove opportunità di lavoro, si debba parlare invece di possibili licenziamenti .
Il sindacato, da sempre, rivendica che sia mantenuta l’occupazione o all’interno della discarica o, in subordine, in caso di mancata autorizzazione alla rimodulazione, dovrebbe essere garantito il posto di lavoro negli altri impianti di smaltimento (Tecnocasic, Villacidro), nei quali vengono conferiti i rifiuti, come del resto previsto dal contratto di lavoro.
Nota a cura della Cisl di Cagliari.