29/03/2008
Betile, Sant'Elia, progetti di Regione e Comune, ma la concertazione dove è ?
In questi giorni, sui giornali locali, si leggono tanti progetti: Regione e Comune marciano (almeno pare) uniti, ma la consultazione delle parti sociali che fine ha fatto ?

Una nota del segretario Generale della Cisl di Cagliari, Fabrizio Carta

Più volte la Cisl territoriale di Cagliari, insieme alle altre organizzazioni sindacali territoriali, ha evidenziato la necessità che, rispetto alle prospettive di sviluppo della città capoluogo, fosse auspicabile una sinergia tra le Istituzioni, Regione, Provincia, Comune, ma anche i comuni dell’area metropolitana.
Più volte il sindacato cagliaritano è intervenuto su vari fronti, specie quando è sembrato in diverse fasi che ci fosse quasi una sorta di scavalcamento tra Regione e Comune, in particolare, per le questioni inerenti la dismissione delle servitù militari, la questione di Tuvixeddu, i grandi progetti di riqualificazione del tessuto urbano.
Siamo convinti che solo affrontando i problemi della città in un’ottica non localistica, ma nella logica più ampia dell’area vasta di Cagliari se non addirittura in una logica regionale, si possono dare risposte non solo al capoluogo, afflitto da problemi di spopolamento e di invecchiamento, dalla mancanza di aree e dal problema del pendolarismo verso la città che genera movimenti di traffico rilevanti, ma all’intera Sardegna.
Il rilancio di Cagliari deve essere funzionale al rilancio dell’intera Isola e solo assicurando qualità alla città ed ai suoi punti di forza (Università, Centri di ricerca, Porto Canale, Aeroporto, Beni culturali, Ambiente, Parco di Molentargius e di Santa Gilla) si possono raggiungere gli obiettivi di dare nuova occupazione, possibilmente di qualità, ai tanti giovani disoccupati (perché purtroppo la disoccupazione esiste ancora) magari laureati o laureate che sono costretti alla via dell’emigrazione intellettuale.
Ma, oltre all’impegno delle Istituzioni e al raccordo tra di esse (che sembra ritrovato a leggere i giornali) a noi della Cisl sembra che debba essere dato un nuovo impulso ad una stagione di “concertazione” (o è una parola fuori moda per il Presidente della Regione e per il Sindaco di Cagliari ?), o, se a qualcuno questa parola fosse indigesta, perlomeno di partecipazione.
Non può sfuggire a nessuno che gli accordi di vertice tra le Istituzioni non sono sufficienti per garantire lo sviluppo equilibrato della città di Cagliari e della Regione, se essi non sono accompagnati dalla condivisione della popolazione e di quanti rappresentano larghi strati di lavoratori e pensionati. E’ il caso del sindacato confederale di Cagliari, ma oseremmo dire, di quello regionale, dato che i progetti che oggi sono stati messi sul terreno, producono effetti importanti al di fuori della cinta daziaria e provinciale. Il Betile, la riqualificazione di Sant’Elia, la valorizzazione dei beni militari dimessi o da dismettere, la riqualificazione del compendio naturalistico che circonda la città, sono tutti programmi importanti e, in linea di massima condivisibili.
Ma possiamo chiedere al Sindaco Floris e, magari, anche al Presidente Soru (che oggi sembrano muoversi all’unisono anche dopo l’incontro pacificatore (pare) avvenuto nella sede degli industriali del mattone) che si ricordino della parola CONFRONTO O CONCERTAZIONE CON IL SINDACATO ? O è un’eresia ricordare al Sindaco di Cagliari che, durante la sua campagna elettorale, aveva assicurato che la concertazione sarebbe stata al primo posto tra le sue iniziative e chiedergli come mai il Sindacato non viene convocato per l’illustrazione del bilancio della città o per concertare il livello delle tasse e delle tariffe ( basti ricordare quello sui rifiuti solidi urbani) o sulle politiche sociali, o, ancora, almeno, per poter conoscere meglio, al di là di conferenze stampa o di mega incontri con centinaia di partecipanti, i progetti che lunedì verranno illustrati alla stampa ?
Non siamo certo disfattisti e siamo sicuri che i massimi vertici di Regione e Comune si stanno muovendo nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori e dei pensionati, tuttavia vorremmo ricordare che noi sosteniamo il principio della sussidiarietà: la democrazia non si esaurisce nel momento del voto politico o amministrativo, ma si manifesta anche nel confronto continuo e corretto con le forze intermedie, tra le quali esiste ( si esiste, non è un accidente della storia !!) anche il sindacato.
C’è sempre tempo per rimediare e per intraprendere la via del confronto, basta volerlo e sapersi aprire alla società, riscoprendo la via della partecipazione.