11/04/2008
Sicurezza: sciopero di due ore e manifestazione giovedì 17 aprile. Il documento unitario
Come più volte scritto in altre tragiche situazioni riguardanti gli infortuni sul lavoro, è necessario andare molto al di là dello sdegno e della protesta. Sono necessari e comprensibili, ma non ridanno la vita alle vittime e non restituiscono un padre e un marito alla famiglia.
CGIL CISL UIL esigono gesti concreti perché fatti del genere non si ripetano. L’unica leva in grado di combattere efficacemente infortuni e morti bianche è la prevenzione, se necessario anche con la repressione.
1. SITUAZIONE IN SARDEGNA
Devono far riflettere non solamente i 30 morti per infortuni sul lavoro del 2007 e i 35 del
2006, ma anche l’alto numero di infortuni che si verificano in Sardegna:
Nel 2007 18.670 (media 51,15 infortuni al giorno), nel 2006 18.503, (media 50 infortuni ogni giorno) nel 2005 18.917 (media 51,82 infortuni ogni giorno)
Questo significa sostanzialmente che in tre anni la situazione non è cambiata; che non sono stati attuati gli interventi necessari per ridurre significativamente gli infortuni. Una costante non interventista desumibile anche da alcuni dati di settore riguardanti il numero degli infortuni denunciati all’INAIL:
In AGRICOLTURA INDUSTRIA nel 2006 2.740, nel 2005 2.734, nel 2004 2.782. Nel settore COMMERCIO E SERVIZI nel 2006 14.877, nel 2005 15.336, nel 2004 15.195
Costanti anche i dati a livello provinciale:
ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006
Cagliari 7.579 ( 2006), 7.669 7 (2005) 7.301 (2004); Nuoro 2.180, 2.170, 2.039; Oristano 1.165, 1.150, 1.069; Sassari 4.271, 4.347, 4.448.
Una costanza pericolosa confermata dai dati relativi alle imprese artigiane in edilizia.
Sempre per quanto riguarda l’occupazione, nel 2005 il tasso di irregolarità del lavoro nelle costruzioni in Italia era 11,3%, mentre in Sardegna è risultato essere del 17,4%, per un totale di 9.000 «abusivi» (sono 214 mila a livello nazionale). In aumento, tra il 2004 e il 2006, anche il numero degli infortuni (+1,6%): nel 2004 sono stati 2.800, l’anno successivo 2.852 per calare a 2.844 nel 2006.
Quanto agli infortuni, la provincia che ha visto un decremento importante è quella di Oristano, passata da 274 del 2004 a 240 del 2006 (-12,4%). Sul fronte opposto, si è assistito ad una marcata crescita degli incidenti in provincia di Cagliari: da 1.225 del 2004 a 1.292 del 2006 (+5,5%).
2. PROVVEDIMENTI PER GARANTIRE MAGGIORE SICUREZZA SUL LAVORO
a) Puntuale applicazione e rispetto del Decreto Legislativo 626/1994 sulla prevenzione degli infortuni, sulla vigilanza e sicurezza nei posti di lavoro, in attuazione delle direttive comunitarie riguardanti la sicurezza nel lavoro.
b) Attuazione/applicazione del Testo Unico sulla sicurezza nel lavoro approvato dal Consiglio dei Ministri il 1° aprile 2008. Il Testo Unico individua i principi comuni e disciplina i luoghi di lavoro, attrezzature e DPI (dispositivi protezione individuale), cantieri temporanei e mobili, segnaletica, movimentazione manuale dei carichi, videoterminali, agenti fisici, sostanze pericolose, agenti biologici e atmosfere esplosive. Di rilievo l’obbligo formativo per i neo assunti: al primo ingresso in azienda (articolo 37) e la creazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a livello territoriale per le aziende in cui non è presente il responsabile dei lavoratori per la sicurezza interno. Ci si augura che la complessità del decreto non ne vanifichi l’immediata e funzionale attuazione. Si è di fronte, infatti, ad un provvedimento che consta di 306 articoli, suddivisi in 13 titoli, e con oltre 50 allegati. Il sindacato chiede però che l’articolo 90 del decreto venga modificato, perché così come approvato annulla il lavoro svolto dalle parti sociali in materia di DURC (documento di regolarità contributiva) che svolge un ruolo importante nel contrastare il lavoro nero.
c) Un accordo interistituzionale locale con le rappresentanze economiche e sociali dell’Isola per garantire:
 l’attività di prevenzione e la tutela della salute nei posti di lavoro;
 un programma coordinato di interventi per la prevenzione degli infortuni e per rimuovere
i rischi;
 formazione a tappeto di tutti i lavoratori, compresi gli immigrati;
 sensibilizzazione di imprese e lavoratori. L’Intesa sottoscritta tempo fa, tra INAIL e Assessorato alla Sanità, può rappresentare un tassello importante nel programma di intervento e coordinamento del sistema di prevenzione.
d) Attuazione del Protocollo d’Intesa dell’8 febbraio 2007 tra ASSESSORATO DEL LAVORO, SINDACATI CGIL CISL UIL, CONFINDUSTRIA, APISARDA, CNA, CASA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, COLDIRETTI, CIA, CONFAGRICOLTURA, LEGA COOPERATIVE, CONFCOOPERATIVE, AGCI, PRESIDENTE CONSULENTI DEL LAVORO,
DIREZIONE REGIONALE INPS, DIREZIONE REGIONALE INAIL, DIREZIONE REGIONALE MINISTERO DEL LAVORO, INSAR per la definizione delle linee guida a livello regionale per l’emersione del lavoro regolare comprese le politiche in favore della stabilizzazione dei rapporti di lavoro precario e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
e) Rafforzamento organizzativo e funzionale degli istituti preposti alla vigilanza e al controllo della sicurezza nei posti di lavoro.
A livello nazionale, il Consiglio di Amministrazione INAIL ha approvato un progetto che per
la Sardegna si è risolto con una riduzione dell’organico, col declassamento della sede di Oristano, senza peraltro affrontare il nuovo assetto delle province della Sardegna e il rafforzamento delle sedi di Olbia e di Carbonia. Il parametro utilizzato è quello dei «pezzi» (numero totale infortuni, malattie professionali, rendite e aziende assicurate); senza valutare adeguatamente la qualità e la quantità dei servizi da garantire, in relazione alle reali esigenze del territorio e della popolazione. La dotazione organica 2002/2005 era di 380 unità lavorative, quella prevista per il biennio 2007/2009 è scesa a 328 unità.
Attualmente il personale in servizio è di 265 unità con una differenza dunque di meno 36
lavoratori in forza. Inoltre Oristano è stata declassata da sede provinciale di fascia A, autonoma e gestita da un dirigente amministrativo e da un dirigente medico, a sede di tipo B, guidata da un funzionario e con un numero di processi lavorativi ridotto.
Il rischio è che anche per altre sedi, dato il parametro dei «pezzi», si ponga il problema di
ulteriori tagli e declassamenti. Per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica, le istituzioni, le imprese e l’intero mondo del lavoro sul problema sicurezza, CGIL CISL UIL della Sardegna proclamano, per il giorno GIOVEDÌ 17 APRILE 2008, due ore di sciopero che verranno utilizzate per discutere sulla normativa relativa alla sicurezza e alla prevenzione. Lo stesso giorno, alle ore 18, si terrà una manifestazione-corteo con partenza da Piazza Garibaldi e arrivo in piazza del Carmine.