25/04/2008
A rischio l'accordo di programma su Sant'Elia: ci deve essere condivisione convInta nella società civile.
Le contrapposizioni tra le diverse forze politiche e le Istituzioni, mettono a rischio ingenti risorse da spendere nella città di Cagliari, quelle previste nell'accordo di programma che deve esere ratificato dal consiglio comunale di Cagliari. Il sindacato, che in realtà non è mai stato coinvolto (dove è la concertazione ??) nè dal Comune né dalla Regione, Il sindacato, unitariemtne, interviene con un comunicato a firma dei tre segretari generali.

COMUNICATO STAMPA
Poco meno di un mese fa il sindacato confederale CGIL CISL UIL di Cagliari è intervenuto sulla questione dell’accordo di programma tra Regione e Comune di Cagliari relativamente al Betile e a Sant’Elia. Avevamo apprezzato la volontà delle Istituzioni locali (Regione e Comune di Cagliari) di mettersi insieme, di collaborare, convinti da sempre che solo affrontando i problemi della città in un’ottica non localistica, ma nella logica più ampia dell’area vasta di Cagliari, se non addirittura in una logica regionale, si possono dare risposte non solo al capoluogo, afflitto da problemi di spopolamento e di invecchiamento, dalla mancanza di aree, dal problema del pendolarismo verso la città che genera movimenti di traffico rilevanti, ma all’intera Sardegna.

Nel contempo si era anche contestata l’impostazione verticistica assunta dal Presidente della Regione e dallo stesso Sindaco che, mai, hanno coinvolto nella predisposizione di questi interessanti progetti il sindacato cagliaritano. Evidentemente la cultura della concertazione e del coinvolgimento non è di casa, a prescindere dal colore politico della coalizione di governo !!
Tuttavia, avevamo auspicato, in una nota diffusa, che si potesse recuperare il tempo perduto e che si aprisse un tavolo ampio di confronto coinvolgendo la cittadinanza, il sindacato, le forze sociali e istituzionali, proprio perché i progetti di riqualificazione e i grandi investimenti previsti potessero essere condivisi da tutti e fatti propri e difesi dall’intera comunità, giacché riteniamo che, nella logica della sussidiarietà, la democrazia vada vissuta giorno per giorno e non solo nel momento del voto.

Purtroppo, siamo stati facili profeti: l’accordo di vertice non ha retto alle contrapposizioni politiche, proprio perché privo del corollario di un consenso ampio nella società civile. L’appello che avevamo lanciato è caduto nel vuoto ed ora si corre il rischio che vadano perduti progetti, investimenti, risorse, possibilità di sviluppo e di occupazione a causa di beghe e contrapposizioni.

La città di Cagliari e la sua provincia vivono un momento non facile: la disoccupazione reale non accenna a diminuire, i tassi di occupazione femminile sono nettamente al di sotto delle medie regionali e nazionale, il tasso di attività resta stazionario, quando non diminuisce, lo scoraggiamento nel cercare lavoro si insinua in strati di popolazione sempre più ampi, la povertà morde più che altrove, essendo Cagliari una città metropolitana, lo stesso Porto Canale, che aveva rappresentato, fino a pochi mesi fa, una grande opportunità di sviluppo e occupazione, langue e rischia la chiusura.

A parere di CGIL CISL UIL di Cagliari non è il momento di logiche di divisione, occorre superare le contrapposizioni e concentrarsi sui progetti e sugli investimenti che tutelino l’ambiente, portino traffici, flussi turistici e in genere sviluppo. In questa logica, quelle risorse non devono essere perdute, con l’avvertenza che esse devono diventare patrimonio comune: il sindacato confederale chiede perciò alle Istituzioni un sforzo di responsabilità perché quelle opere, se realizzate, possono dare un forte contributo alla lotta alla disoccupazione e alla povertà che attanagliano la città e la provincia.

Il sindacato, che rappresenta migliaia di lavoratori, pensionati e disoccupati, ribadisce naturalmente la sua disponibilità ad essere coinvolto in maniera seria. I tempi sono strettissimi ma bisogna cogliere al volo queste opportunità, se vogliamo consegnare al futuro una città ed una qualità di vita dei suoi cittadini, migliore.