23/05/2008
Multiservizi: incontro con il Comune di Cagliari
In proseguimento dell'incontro con il sindaco di Cagliari, relativo al problema dell'appalto dell'ISGAS, si è parlato anche del caso Multiservizi.
Queste le richieste del sindacato (CISL e CGIL):
- conoscere il piano di impresa della società, diventata in house, dal 2007; tale piano è assolutamente necessario per poter rilanciare una società oggi al lumicino, con perdite economiche rilevanti e senza alcuna prospettiva. Dopo la perdita dell'affidamento della lettura dei contatori (passata ad Abbanoa) e il conseguente (assurdo) licenziamento dei 22 lavoratori a tempo indeterminato, sono rimasti di competenza della società solo la tumulazione e la pulizia dei cimiteri e il servizio di ZTL.
- Si è fatta presente anche la drammatica situazione che vede 20 lavoratori licenziati da marzo scorso e, per ora, senza prospettive certe a causa delle lungaggini e del rimpallo di responsabilità tra Autorità d'ambito, Abbanoa, e lo stesso Comune di Cagliari. Altri venti lavoratori sono stati assunti a tempo determinato dalla Multiservizi, ma il loro contratto scade al prossimo 31 maggio.
- E' necessario, a parere del sindacato, mettere mano alla gestione, a dir poco pressapochistica, da parte di un Consiglio d'amministrazione il cui comportamento appare debole e contradditorio.
- Si è messa in evidenza anche la cattiva gestione del cimitero con pochissime risorse stanziate, lavoratori tutti a part time (in numero assolutamente insufficiente alla bisogna), con stipendi risicatissimi e conseguente scarsa qualità del servizio;
- Nello stesso tempo che la Multiservizi licenzia, però ha assunto altri lavoratori ed avrebbe in animo di assumerne altri 23, con finanziamento di un milione di euro, e, addirittura, anche 10 lavoratori socialmente utili ( con finanziamenti regionali), con quali prospettive è facile immaginare !!
- CISL e CGIL hanno chiesto che il Comune e la Multiservizi si facciano carico dei lavoratori licenziati verso i quali c'è un debito perchè una società pubblica ha il dovere di trovare alternative credibili anche in caso di perdita di attività.
Le risposte del Sindaco e del direttore generale sono state evasive, anzi, con la scusa di avere altri impegni, dopo l'illustrazione delle problematiche, si sono ridotte ad alcune battute, già conosciute.
Il piano di impresa non esiste né può essere attivato finchè vi sono pendenti i lavoratori licenziati (che dovrebbero essere assunti ad Abbanoa).
La responsabiltà è esclusivamente della Regione e di Abbanoa.
Il Comune di Cagliari non intende farsi carico più dei lavoratori e, in pratica, li abbandona a se stessi, rievocando, ossessivamente, le colpe vere o presunte della Regione e di Abbanoa.
Nessuna garanzia neanche sul richiamo alla società di intessere buone relazioni sindacali in azienda.
Insomma, il solito modo di approciare le problematiche serie, in modo abborracciato, senza una strategia concreta e buttando sempre la colpa su altri.
Ancora, al di là delle buone intenzioni che spesso, al Comune di Cagliari, si sono tramutate in licenziamenti e in drammi personali e collettivi (vedi il caso degli ultimi appalti dei cimiteri e della stessa Multiservizi), manca una visione organica e si vive da un lato di immobilismo, con una società che produce perdite senza dare posti di lavoro certi, dall'altro lato di populismo e di affermazioni generiche. Si scambia la gestione di una società che dovrebbe fornire servizi alla città e lavoro non precario, in qualcosa dove esercitare clientelismo e poca trasparenza.
Purtroppo la fine della vicenda è lontana e ci sarà da battagliare ancora, sia dal punto di vista sindacale nei confronti di Comune, Regione, Abbanoa, ma anche, se sarà necessario, prendendo la via della causa giudiziaria.
Per la Cisl, la questione Multiservizi rappresenta una questione di principio da portare avanti fino ad ottenere un risultato positivo per i lavoratori.
Sullo sfondo, la questione delle regole degli appalti, sulla quale, da anni, si chiede un tavolo di confronto dove concordare prassi e regole che garantiscano, il più possibile, la tutela dei posti di lavoro: sarà un sogno ?