28/06/2008
Sicurezza e trasporto pubblico: vi è un nesso importante. Nota della Cisl di Cagliari.
Vi è un nesso tra sicurezza sul lavoro e utilizzo da parte dei lavoratori del trasporto Pubblico


In un recente seminario, organizzato dal CREL Sardegna, il rappresentante dell’INAIL ha presentato alcune slide sui dati relativi agli infortuni sul lavoro in Sardegna. Ebbene, secondo una statistica, citata dall’alto dirigente, su 34 infortuni mortali nell’anno 2007 ben 30 erano in itinere, accaduti, cioè, mentre il lavoratore si recava sul suo posto di lavoro !!

Se tanti lavoratori perdono la vita in questo modo, per affrontare il problema sicurezza sul lavoro, sarà necessaria sicuramente una maggiore attenzione dentro le aziende, ma altrettanto impegno dovrà essere messo (e in questo la Regione, l’ANAS e gli enti pubblici hanno un ruolo fondamentale) nel completamento degli assi viari sui quali si incanala il traffico pendolare: è il caso, per stare alla sola provincia di Cagliari, che si completino i lavori sulla 195, sulla 554 e sulla 131.

Questo dato inquietante ci deve condurre ad una riflessione più ampia in merito alla diffusione e all’utilizzo del mezzo pubblico da parte dei lavoratori e al problema dei parcheggi che, per assurdo, oggi interessa non solo l’area cittadina, ma anche diverse zone industriali, a partire da quella di Sarroch, sulla quale gravitano già migliaia di lavoratori, destinati ad aumentare nei prossimi mesi di oltre 2500 nei prossimi mesi a causa dei lavori di manutenzione nella Saras.

La questione è di rilevante importanza, se si considerano i fortissimi aumenti del carburante, non solo per la sicurezza dei lavoratori, ma anche per la difesa del reddito, perché ormai utilizzare il mezzo privato sta diventando quasi impossibile per lavoratori con salari medio bassi. Non solo, se si vuole difendere l’ambiente, la riduzione dell’utilizzo delle auto private e il corrispondente aumento di quello pubblico, appare un obiettivo al quale si dovrebbe tendere con un impegno straordinario da parte del Governo, della Regione Sarda, del sistema degli enti locali, a partire dal Comune di Cagliari, che soffre dell’arrivo giornaliero di migliaia di auto che girano spesso a vuoto, senza trovare parcheggi.

Anche il sindacato si deve misurare su questo terreno perché tra i lavoratori deve crescere la cultura dell’utilizzo del trasporto pubblico, sempre che la sua efficienza migliori e si misuri e rapporti con le esigenze produttive delle aziende e dei lavoratori. Ma la questione va affrontata non tanto in termini di recupero di risorse, come a volte avviene con la costruzione di parcheggi (multipiano o no) a pagamento. Noi riteniamo, infatti, che i maggiori costi che si dovessero scaricare sul sistema pubblico sotto forma di investimenti nel trasporto pubblico o nella costruzione di parcheggi periferici gratuiti con bus navetta, sarebbero ampiamente recuperati dalla società intera, in termini di rispetto dell’ambiente e di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, già oggi sofferenti per basso reddito e scarsa funzionalità dei servizi sociali.

Da anni, il sindacato europeo, insieme a tante altre associazioni ambientaliste e sociali, organizza una giornata nella quale invita tutti i lavoratori e i cittadini a lasciare la propria auto a casa, utilizzando il mezzo pubblico, il passaggio di uno o più colleghi di lavoro, o la bicicletta. Realizzare, anche in modo graduale, questa piattaforma di richieste da avanzare alle proprie aziende e alle Istituzioni, sarebbe determinante per raggiungere quegli obiettivi delineati sopra.

Le richieste sono tante e non riassumibili in poche righe, tuttavia, in estrema sintesi:
Il comitato invita i cittadini e i lavoratori ad un utilizzo più misurato della propria auto per recarsi al lavoro, sollecita i datori di lavoro pubblici e privati per contribuire economicamente agli spostamenti più “ecologici” dei propri dipendenti, richiede alle Istituzioni (Governo, regione, Enti locali) a dare una svolta decisa e incisiva agli investimenti che sostengano le modalità di mobilità sostenibile a partire dal Trasporto pubblico locale.

Questi obiettivi devono essere realizzati anche a livello locale, ma per questo ci vuole però una diversa politica del trasporto urbano. Negli ultimi anni, in quasi tutte le città, l'incidenza del trasporto pubblico sulla mobilità urbana non è decollata a sufficienza, nonostante le ricorrenti campagne pubblicitarie, anche perché non si interviene sui nodi strutturali.

Non è nata la figura del Mobility Manager dirigente aziendale che deve studiare e proporre ai Comuni accorgimenti e piani per gli spostamenti casa lavoro dei dipendenti. I mancati incentivi finanziari e l'insensibilità delle aziende ha reso queste figure praticamente inesistenti, almeno in Sardegna. Eppure potrebbero svolgere un importante ruolo di raccordo tra lavoratori, Ente locale e aziende di trasporto e contribuire a ideare soluzioni per migliorare il vivere urbano e la qualità del traffico, come alcune esperienze di alcuni Paesi europei dimostrano.

Accanto, quindi, alle iniziative che promuovono la cultura del rispetto dell'ambiente e dell'uso del mezzo pubblico, sono quindi indispensabili interventi sulla dislocazione degli uffici pubblici accanto a stazioni ferroviarie e tranviarie, sulla politica degli orari per ridurre la concentrazione della mobilità nelle stesse fasce orarie, sulle infrastrutture (dotazione mezzi pubblici, parcheggi di scambio).

Ma occorre anche una politica fiscale che incentivi l'uso del mezzo pubblico o collettivo stabilendo la detraibilità dei costi sostenuti per mobilità in ambito urbano con mezzi pubblici, la defiscalizzazione dei costi aziendali a sostegno della mobilità dei propri dipendenti, e l’introduzione di un ticket trasporto per i dipendenti. Andrebbero anche create piste ciclabili, con la creazione a cura delle aziende di spogliatoi per i dipendenti e di spazi per il ricovero delle bici.

E’ necessaria, in questo campo, una politica di concertazione nella quale devono fare la propria parte: le aziende, i Comuni, le aziende di trasporto pubblico locale, le Province, il sistema scolastico, il Governo, l’Unione Europea, lo stesso sindacato.

In questa logica, sarebbe opportuno che sia per la viabilità verso la zona industriale che per quella in entrata verso Cagliari si aprano tavoli nei quali stabilire le priorità, rendere conveniente l’utilizzo del mezzo pubblico, coordinare i movimenti dei lavoratori verso gli uffici e le fabbriche o, in occasione dei grandi eventi, regolare il traffico, evitando parcheggi selvaggi e caos nel traffico.

Non ci pare sufficiente costruire e moltiplicare i parcheggi in centro, per quanto graditi dagli utenti.

Il Segretario Generale
Fabrizio Carta