La Proservice è la società in house della provincia di Cagliari che si occupa, in prevalenza, della manutenzione degli edifici scolastici della provincia di Cagliari e, in parte, della disinfestazione. Il suo organico è di circa 150 lavoratori. Di recente, nel dicembre del 2007, sono stati stabilizzati 80 lsu, con una assunzione ad un basso livello contrattuale e con l'impegno, sottoscritto in apposito verbale dalle OO.SS. e dal consiglio d'amministrazione della società, di rivedere i livelli verso l'alto entro maggio 2008.
A tutt'oggi, nonostante le reiterate richieste di CGIL CISL UIL, questo accordo non è stato rispettato.
La Cisl confederale, firmataria dell'accordo, protesta contro questo stato di cose e contro la mancanza di confronto tra azienda e sindacati, e ritiene opportuno che si dia applicazione concreta al verbale, anche perchè si tratta di lavoratori che percepiscono salari insufficienti e molto bassi.
Tanto più dovrebbe valere il principio del rispetto degli accordi, perchè la proprietà è di una Provincia che si è sempre dichiarata a favore dei lavoratori e dei loro diritti.
La Cisl ha inviato una lettera, a firma del segretario generale Fabrizio Carta, alla proprietà e alla Provincia:
testo della lettera
In data 9 novembre 2007, la Proservice e le organizzazioni sindacali confederali e di categoria CGIL CISL UIL di Cagliari, firmarono un verbale di accordo che poneva le condizioni per la stabilizzazione di 80 lavoratori socialmente utili, all’interno della società in house della Provincia di Cagliari.
Fu un importante accordo, perché dava risposte occupazionali a tanti lavoratori, da sempre precari e vissuti nell’incertezza e di ciò va reso merito all’amministrazione provinciale e al consiglio d’amministrazione della società, ma anche al senso di responsabilità del sindacato.
Nel verbale, si ponevano alcuni punti fermi e si stabilivano alcuni momenti di verifica per quanto attiene l’organizzazione del lavoro e gli inquadramenti professionali.
Si partiva dal riconoscere un livello di entrata, piuttosto basso ai lavoratori, visti anche i tempi ristretti che non consentivano un maggiore approfondimento, caso per caso, ma veniva stabilito che l’azienda avrebbe riconosciuto un livello superiore ad ogni lavoratore, entro il mese di maggio 2008, previo un accertato positivo inserimento di ogni singolo lavoratore ed una valutazione accurata delle mansioni effettivamente esercitate. Tale clausola era stata già siglata e concretizzata, in occasione delle precedenti stabilizzazioni di LSU, avvenute negli anni precedenti presso la PROSERVICE.
Ebbene, una società ad intero capitale pubblico, quale la Proservice, proprietà per giunta di una amministrazione provinciale così impegnata sul fronte della difesa del lavoro e dei diritti dei lavoratori, ad oggi non ha applicato in alcun modo tale accordo, disconoscendo di fatto lo spirito e la lettera del verbale.
Il fatto è grave e certifica quale sia l’atteggiamento delle aziende (private e pubbliche) nei confronti dei lavoratori: disapplicazione di accordi firmati, mancata instaurazione di un rapporto costante con le rappresentanze aziendali, assenza di confronto. Tutto ciò crea un clima aziendale, francamente difficile, rende insoddisfatti i lavoratori i quali percepiscono (è bene ricordarlo) stipendi appena superiori agli ottocento euro mensili. Di fatto si disperde il valore di un’operazione quale quella della stabilizzazione, che è invece da portare ad esempio in tutta la Regione Sarda.
Nonostante i solleciti scritti e verbali delle categorie di riferimento, nessuna notizia perviene dall’azienda che, evidentemente, tende a far slittare la vertenza a dopo l’estate.
La segreteria della Cisl confederale di Cagliari è firmataria dell’accordo e ritiene importante che ad esso sia data un’applicazione concreta e corretta: è’ necessario che sia riconosciuto ai lavoratori il passaggio di livello concordato. Ne va della credibilità delle parti sociali firmatarie.
Nonostante tutto, vogliamo ancora credere che l’azienda e la Provincia, che ci legge per conoscenza, daranno una risposta positiva e immediata alle legittime aspettative dei lavoratori.