01/08/2008
Documento della Cisl Regionale: il Governo non risponde alla richiesta di incontro.Più vicina la mobilitazione.
01/08/2008
Cisl: Il silenzio di Governo e Regione su richiesta incontro confermano la necessità di avviare iniziative di lotta
"Mentre il sistema produttivo sardo è in caduta libera e si registra un aumento senza precedenti della disoccupazione e della cassa integrazione, il silenzio del Governo nazionale sulla richiesta d'incontro avanzata ormai da due mesi da CGIL CISL UIL e l'assenza e la remissività della Giunta regionale, sono un'ulteriore conferma della necessità di unire i lavoratori, i pensionati e i cittadini sardi intorno a un'iniziativa di lotta e, alla ripresa post-feriale, non può che confluire verso lo sciopero generale". Lo sottolinea in una nota Mario Medde, Segretario generale Cisl Sardegna ricordando come circa due mesi fa, il 5 giugno 2008, "le segreterie regionali di CGIL CISL UIL sollecitavano al sottosegretario alla presidenza del Consiglio onorevole Gianni Letta la riaper-ura del tavolo romano sulle emergenze produttive della Sardegna e sull'Intesa Istitu-zionale di Programma. Nessun segnale è pervenuto dal Governo e dalla Regione in questi sessanta giorni".
"Lo stesso incontro con i Parlamentari sardi - continua Medde - non ha sortito effetto alcuno. Eppure gli impegni assunti un anno fa dal Governo nazionale, ma anche dalla Regione (su attività produttive, aerospaziale, infrastrutture, agroalimentare, scuola, formazione e ricerca, bene culturali), potrebbero, se inseriti in una strategia regionale di sviluppo, attenuare gli effetti della crisi economica e sociale e aprire una nuova fase di progresso".
"I dipartimenti industria delle segreterie regionali di CGIL CISL UIL hanno evidenziato la drammaticità del settore e l'urgenza di pervenire a una fase di mobilitazione e di lotta. Ma, in Sardegna, si è orami di fronte a una crisi che attraversa tutti i settori dell'economia e della società. Dunque la remissività della Giunta regionale, rispetto alle strategie necessarie a fronteggiare la crisi e il silenzio del Governo nazionale sono elementi preoccupanti non solo sul versante sociale ma anche su quello politico e istituzionale. Fatti che non possono passare sotto silenzio, soprattutto nel mese delle vacanze; proprio quando si è portati più che in altri mesi a occultare le difficoltà dell'Isola con l'alibi di una Sardegna turistica e vacanziera".
"Per questi motivi - tiene a precisare il Segretario regionale - l'impegno della politica e delle istituzioni sarde non può limitarsi a richiamare il problema, anche se questo succede assai raramente, ma urge invece un forte segnale che a Cagliari e a Roma consenta, quanto prima, di riaprire il confronto sullo sviluppo e il lavoro per verificare la solvibilità degli impegni assunti. Da parte sua - conclude - la CISL è impegnata a costruire, insieme alle altre forze sociali e all'associazionismo, le necessarie iniziative di lotta per garantire all'Isola risposte a-deguate e certe sul versante degli investimenti finanziari e dei progetti, locali e na-zionali, utili a combattere la crisi, la povertà e a promuovere il lavoro".