05/08/2008
In Camera di Commercio si parla dei lavoratori Sogaerdyn: una lettera del Segretario della Cisl di Cagliari, Fabrizio Carta
In una riunione del consiglio della Camera di Commercio di Cagliari, del 30 aprile scorso, si è parlato, tra l'altro, della situazione della Sogaerdyn, l'azienda di handling che effettua i servizi a terra nell'aeroporto di Cagliari e che ha chiuso il bilancio in passivo. Qualche consigliere ha addebitato, in parte, le cause del passivo all'assunzione in Sogaerdyn dei lavoratori ex Alitalia. Da qui una lettera del segretario della Cisl di Cagliari, Fabrizio Carta, che fa parte del consiglio camerale, in rappresentanza dei lavoratori.
La missiva è stata indirizzata al Presidente della Camera di Commercio ed ai consiglieri.

Testo della lettera:
Ho riletto con attenzione il verbale relativo alla riunione del Consiglio Camerale (Verbale 2 del 30 aprile 2008) approvato nella seduta del 31 luglio scorso. Ero assente all’incontro del 30 aprile (per motivi familiari) né ho ritenuto opportuno intervenire in sede di approvazione del verbale. Ritengo però doveroso rassegnare, a Lei Presidente e agli altri consiglieri, qualche breve considerazione in ordine ad alcune dichiarazioni rilasciate nel corso della predetta riunione, riguardanti i lavoratori della SOGAERDYN e, in particolare quelli provenienti dalla società ALITALIA airport.
Il consigliere Aymerich, infatti, intervenendo in merito alla situazione debitoria della SOGAERDYN, ripianata annualmente dalla SOGAER e quindi dalla Camera di Commercio, indica, come motivazione, il contratto “capestro” firmato, a suo tempo, con la società Meridiana. Proseguendo nel suo intervento, aggiunge, come da verbale, “ Oltretutto, nella discussione della concessione quarantennale, è stata inserita un’operazione di salvataggio dei dipendenti Alitalia che ha portato degli scompensi organizzativi alla Sogaerdyn stessa”.
Analogamente il consigliere Casu, se non sbaglio attuale presidente della Sogaerdyn, tra l’altro: “rileva che, per quanto riguarda la concessione quarantennale, l’azionista di maggioranza possa aver fatto un sacrificio per conseguire il risultato della gestione di quaranta anni, che ha comportato la conseguente assunzione di personale dell’Alitalia. E ciò anche se tali assunzioni non sono state valutate sotto l’aspetto manageriale e gestionale, in quanto non è stato possibile individuare le risorse umane che realmente servivano alla società. Tant’è vero che la voce relativa al costo del personale ha inciso negativamente sul bilancio. Nella Soagerdyn, infatti, il costo del personale è pari all’80% dell’intero costo di gestione”
In merito a tutto ciò, nella mia veste di rappresentante dei lavoratori all’interno della Camera di Commercio e per aver vissuto in prima persona, da sindacalista, la vicenda relativa al passaggio dei lavoratori di Alitalia ad Airone e alla Sogaerdyn, mi pare indispensabile fare alcune considerazioni:

1)I lavoratori di Alitalia interessati sono stati, inizialmente, 76, dei quali 36 sono passati alle dipendenze di Airone e 40 a Sogaerdyn. Di questi 40, 20 sono stati assunti con decorrenza 1 marzo 2007 ed altri 15 solamente a partire dal mese di ottobre dello stesso anno. Gli altri 5 sono stati trasferiti o, comunque, non hanno accettato l’assunzione in Soagerdyn.
2)La Sogaerdyn ha ereditato la fornitura dei servizi connessi alle rotte perse da Alitalia, per la mancata partecipazione alla gara sulla continuità territoriale, e quindi la mole di lavoro è aumentata in modo notevole e, presumibilmente, in modo proporzionale all’incremento del personale.
3)Lo scalo cagliaritano, nell’ultimo anno, ha avuto un aumento del 20% dei voli, molti dei quali low cost, come ripetutamente ribadito in incontri con la dirigenza della Sogaer e nelle sedute del Consiglio Camerale.
4)Il costo del lavoro in un’azienda di servizi non può che essere percentualmente rilevante rispetto ai costi complessivi. Su di esso incide in maniera rilevante l’alto numero di lavoratori a tempo (diretti, indiretti e delle cooperative) chiamati, in occasione dei picchi di lavoro dalla Sogaerdyn, numero di lavoratori che non appare in diminuzione, nonostante le assunzioni dei dipendenti ex Alitalia.
5)La scelta delle risorse umane da parte della Sogaerdyn avvenne prioritariamente per il personale di rampa e, in ogni caso, i lavoratori assunti svolgevano quelle mansioni per le quali sono stati assorbiti dalla Sogaerdyn.
6)Il conseguimento della concessione quarantennale, dovuto in parte, secondo alcuni consiglieri, ad una sorta di baratto, appare di vitale importanza per lo scalo cagliaritano e per il valore acquisito dall’aeroporto di Cagliari e dalla società stessa, da non poter essere messo in correlazione con l’obiettivo, pur sacrosanto, di salvare i posti di lavoro. Rappresenta comunque un risultato eccezionale che supera l’asserito sacrificio, imposto dall’assunzione dei lavoratori.

Alla luce di tutto ciò, le assunzioni dei lavoratori ex Alitalia hanno avuto un’incidenza ridotta sui costi del 2007, a causa della decorrenza delle assunzioni e rappresentano invece un adeguamento dell’organico necessario a causa dell’assorbimento iniziale dei voli Alitalia e del successivo incremento del traffico aeroportuale. Del resto il numero dei lavoratori stagionali e delle cooperative assunti dimostra, sostanzialmente, l’adeguatezza dell’organico. A parere del sottoscritto, dunque, sarebbe più appropriato ascrivere le perdite di Soagerdyn a scelte manageriali, che vanno sicuramente corrette, a partire dal contratto con Meridiana ormai in scadenza, anziché ai lavoratori ex Alitalia. Inoltre, i pur necessari recuperi di efficienza vanno perseguiti affinando l’organizzazione del lavoro, spesso carente nella predisposizione dei turni, a causa della dirigenza. La responsabilizzazione del personale va perseguita in modo razionale e intelligente.
Ritengo che, anziché attardarsi in valutazioni negative sul personale, alle quali spesso si indulge, sarebbe opportuno concentrarsi, invece, sulle grandi potenzialità che si aprono per l’aeroporto di Cagliari, nonostante le difficoltà internazionali e l’aumento del costo del barile del petrolio, e sulla necessità di procedere con oculatezza alla cessione, ormai prevista, delle quote del capitale azionario, puntando ad uno sviluppo ulteriore dell’attività, ma anche alla salvaguardia dell’occupazione. Tutto ciò nella consapevolezza che lo sviluppo dell’aeroporto richiede interventi sinergici delle istituzioni e delle forze sociali, per portare ricchezza alla provincia di Cagliari e alla Regione Sarda.