Ferragosto, ma non per tutti.
E’ una gran corsa !! Finalmente in ferie!! Chi va al mare, chi all’estero, chi in montagna, chi, più semplicemente, si mette in calzoncini corti e “giapponesine” e si riposa a casa propria, godendosi la propria famiglia. E’ ferragosto, l’afa non dà respiro e ognuno, giustamente, si difende come può.
Tutto questo anche per il sindacato. Abbiamo chiuso per qualche giorno e riapriremo il 25 agosto.
Non voglio disturbare il giusto recupero psicofisico di tutti noi, ma.. pensiamo anche ai tanti che soffrono. Per molti le ferie non esistono: anziani, magari non autosufficienti, costretti a stare in casa o, a volte, abbandonati in qualche Istituto; poveri che si recano alle mense della Caritas o delle Suore di Madre Teresa di Calcutta per avere un po’ di cibo e di compagnia; malati sofferenti e spesso colpiti da atroci dolori.
E ci sono anche tanti lavoratori che, nonostante il periodo festivo, garantiscono i servizi essenziali, nel pubblico e nel privato: dagli ospedalieri che garantiscono l’assistenza nelle corsie, agli autisti dei Bus urbani o extraurbani, dai marittimi ai portuali ai dipendenti del servizio aereo (piloti, hostess, personale a terra) che consentono la mobilità delle persone o delle merci. Infine gli addetti al turismo e al commercio, spesso costretti a lavorare nei giorni festivi. Senza contare i vigili del fuoco, e tutti gli addetti alla sicurezza (forze dell’ordine, vigili urbani) e i turnisti di fabbriche e uffici. E sicuramente qualcuno lo dimentico.
A tutti i lavoratori che sono impegnati in questi giorni va il nostro e il mio ringraziamento; a tutti coloro che soffrono va la nostra e la mia solidarietà.
Ma un pensiero particolare da parte nostra, che facciamo sindacato, deve andare ai tanti disoccupati, che vivono con il cuore gonfio di angoscia, non hanno certezze e non sanno se, dopo il ferragosto, avranno un orizzonte più roseo.
C’è un caso emblematico; se passate di fronte al Comune di Cagliari in Via Roma, anche il 14 agosto, notate le bandiere del sindacato, presidiate da un lavoratore, sempre più magro, sempre più scoraggiato, sempre più emaciato. Non so neanche se mangi, salvo gli sporadici inviti al bar che riceve !! E’ lì, pacificamente ma assiduamente, da mesi, per ricordare al Sindaco e al suo staff che Lui ha diritto ad avere un posto di lavoro, ingiustamente perso per responsabilità dell’amministrazione. In Comune non c’è nessuno, i politici sono tutti a Santa Margherita o in viaggio, ma lui, imperterrito, cerca di rammentare a tutti il suo caso: per lui è quasi timbrare il cartellino di una fabbrica e, a cinquant’anni, non è facile ritrovare un lavoro.
Ebbene, certo, ci si ricorda celle lotte dei lavoratori delle grandi aziende, perché sono molti e fanno audience e consentono a noi sindacalisti di comparire sui giornali e alle televisioni. Eppure c’è qualcosa di commovente e, nello stesso tempo, di esemplare in questa solitaria azione. Fare il sindacalista non vuol dire solo apparire, ma impegnarsi tutti i giorni per dare risposte ai lavoratori, specie a quelli più deboli e più soli.
Diceva Carniti: il sindacato o è solidarietà o non è !! E’ un insegnamento sul quale, proprio perché siamo in vacanza, dobbiamo meditare !!
Cagliari 14 agosto 2008
Fabrizio Carta