13/09/2008
Il CARA di Elmas nell'abbandono: protesta il SIULP
Purtroppo dobbiamo affermare “noi l’avevamo detto”, riguardo alle situazioni igienico sanitario del Centro d’accoglienza di Elmas.
Siamo entrati in emergenza sanitaria e nessuno si è accorto che il rischio di contagio di malattie sin dall’ apertura era molto alto per i poliziotti che lavorano quotidianamente all’interno del centro.
I 4 casi di tubercolosi tra gli ospiti del centro generano tra i poliziotti delle riserve e preoccupazioni. Ed infatti da lunedì prossimo circa un centinaio di poliziotti dovranno essere sottoposti a visita medica per il rischio di aver contratto la TBC al centro di prima accoglienza di Elmas.
Il SIULP ha sempre lamentato lo stato fatiscente e la pessima qualità dell’aria all’interno del centro. Tutto questo, guarda a caso, è il fattore più importante per la trasmissione della tubercolosi. In un ambiente fatiscente e statico in cui non vi è sufficiente circolazione d’aria, il soggetto affetto dalla malattia può emettere nell’ambiente grandi quantità di agenti infettanti. Le particelle rimangono nell’aria anche per ore.
Il contagio può avvenire anche senza venire a stretto contatto con la persona infettante, ma per il semplice fatto di respirare la stessa aria.
Si tratta di mettere in opera delle strutture all’interno del C.A.R.A. per ridurre al minimo il rischio del contagio, senza avere continui contatti con i clandestini ospiti del centro. Per fare ciò bisogna riadattare il centro a dei livelli minimi di sicurezza igienico sanitari, cercando di creare dei settori destinati ad uffici di Polizia diversi dai locali dove sono ospitati gli stranieri. La situazione invece che migliorare peggiora, proprio per il fatto che non vi è una netta separazione tra i settori all’interno del centro, ed il rischio di essere contagiati non è proprio remoto.
Ancora una volta protestiamo vivamente su questi fatti seri, chiediamo la chiusura immediata degli uffici di Polizia all’interno del Centro di accoglienza, sino a quando non sono messi in sicurezza ai sensi del Decreto legislativo 81 del 2008 (sicurezza dei luoghi di lavoro).
Come abbiamo fatto il 1 Settembre scorso, denunciamo con forza lo stato dei fatti e chiediamo un intervento fattivo alla segreteria nazionale del SIULP presso gli uffici del Ministero dell’Interno, per scongiurare qualsiasi altro pericolo per i poliziotti della provincia di Cagliari.