Preoccupazione e timori per i lavoratori di Sviluppo Italia. Il mancato raccordo tra Ministero e Regione è dannoso per i dipendenti che, in un ordine degli giorno approvato in assemblea, proclamano lo stato di agitazione.
Ordine del giorno assemblea 19 settembre 2008
Si è tenuta a Cagliari il 19 settembre l’assemblea generale dei dipendenti di Sviluppo Italia Sardegna, con la partecipazione delle segreterie delle Categorie territoriali/regionali e delle confederazioni regionali.
L’assemblea valuta negativamente la fase di indeterminatezza in cui versa il Gruppo anche a causa:
- del mancato completamento del processo di riordino e della lentezza con cui è stato ed è gestito;
- dell’assenza di attribuzione di nuove attività coerenti con la missione individuata dalla legge Finanziaria 2007;
- dell’incertezza sul reintegro delle risorse finanziarie delle misure agevolative gestite;
- della confusione gestionale, con ricadute sulla quotidianità operativa e sull’utilizzo e la valorizzazione delle risorse professionali del gruppo.
L’assemblea ritiene:
incomprensibile la situazione generatasi nell’attuazione del piano di riordino del Gruppo per la insufficiente collaborazione e lo scarso senso di responsabilità fra le Istituzioni (Ministero e Amministrazioni Regionali) ed i Vertici della capogruppo;
inaccettabile l’avvio della procedura di licenziamento di tutti i 140 colleghi della società Sviluppo Italia Calabria, che rappresenta il tentativo di scaricare sui lavoratori responsabilità altrui, sia istituzionali che dei diversi vertici manageriali;
inaccettabile ed assolutamente da evitare la messa in liquidazione di altre società regionali come Sviluppo Italia Sardegna S.p.A. e Sviluppo Italia Umbria S.p.A in quanto, senza dimenticare il vincolo della salvaguardia occupazionale previsto dalla normativa vigente, le situazioni liquidatorie non facilitano il percorso di riordino come hanno dimostrato abbondantemente le liquidazioni già avviate.
Chiede quindi:
a tutti i soggetti coinvolti (Capogruppo, Regione Sardegna, Governo) la ripresa immediata di un confronto, che dovrà portare ad una soluzione positiva rispetto al futuro delle attività e delle professionalità presenti nella società Sviluppo Italia Sardegna S.p.A.;
ai vertici del Gruppo di mostrare un rinnovato senso di responsabilità non procedendo ad altre liquidazioni/chiusure ivi compresa quella di Sviluppo Italia Sardegna S.p.A., nel rispetto del vincolo della salvaguardia occupazionale prevista nella Direttiva e per evitare il realizzarsi di situazioni che rendano ancor più complessa la possibile cessione e riordino delle regionali;
alle OO.SS. presenti, di riportare nella prossima riunione sindacale nazionale prevista per il 26 settembre p.v. le istanze emerse nel corso della presente Assemblea dei Lavoratori.
A sostegno, l’assemblea proclama lo stato di mobilitazione e dà mandato alle Oo.Ss, di porre in essere quanto prima incisive azioni di lotta, territoriali e nazionali, per superare il presente momento di difficoltà attraverso il completamento del piano di riordino, con la salvaguardia ed il rilancio del patrimonio professionale e di esperienza esistente in tutto il Gruppo.
Approvato all’unanimità.