E' stata una bella ed emozionante manifestazione. Migliaia di lavoratori, pensionati, immigrati e disoccupati, con le bandiere della Cisl e delle altre organizzazioni che hanno promosso l'iniziativa, hanno caratterizzato la manifestazione di Zuri. Il volto scavato di pensionati e pensionate che hanno dedicato la vita al lavoro e alla famiglia, i visi sorridenti, nonostante i problemi, degli immigrati provenienti da tante nazionalità, le preoccupazioni evidenti dei cassa integrati e dei disoccupati e dei poveri che erano realmente presenti, sindacalisti ma anche politici, uomini della Chiesa e del volontariato hanno contraddistinto la giornata vissuta di fronte alla chiesa ricostruita sulle rive del lago Omodeo.La povertà è un fatto reale in Italia e nel Mondo e le forze sociali e le istituzioni hanno il dovere di affrontare il problema e debellarlo, facendo sì che siano redistribuite equamente le ricchezze. Dopo gli interventi dei delegati, è stata approvata la carta di Zuri che sarà inviata ai potenti della terra, che si riuniranno l'anno prossimo a La Maddalena. E' stato un gesto simbolico, ma importante: deve aumentare la consapevolezza tra di noi della rilevanza della problematica. Al termine i festosi balli degli amici africani e i canti sardi della cantante folk Giovanna Cherchi hanno concluso la giornata.
CARTA DI ZURI
PREAMBOLO
Noi, cittadini della Sardegna, promotori della manifestazione «La Sardegna con i poveri della terra. Liberi dalle povertà, per un lavoro dignitoso e una vita dignitosa», riaffermiamo i diritti delle persone e dei popoli attraverso i valori dell'umanesimo solidaristico e partecipiamo
dell'identità del popolo sardo nelle sue manifestazioni istituzionali, sociali, culturali, religiose
e comunitarie.
La drammatica condizione di bisogno di tante popolazioni del nostro mondo è la negazione
dei diritti e della dignità della persona. Per questo motivo condividiamo l'impegno ad affermare che la povertà è ingiusta e illegale. È dunque dovere di tutte le Istituzioni fare guerra alla povertà e deliberare l'adozione di misure adeguate per contrastarla, rendendo obbligatorie
le politiche e le misure di inclusione sociale.
Oggi, 27 settembre 2008, ci siamo dati appuntamento da tutta l’Isola nell’antico villaggio
di Zuri, per confermare di fronte a tutti, ai poveri come ai potenti che si riuniranno nella nostra
terra, il nostro impegno a costruire una società di liberi e di giusti, dove il popolo partecipi
alle decisioni dei suoi governanti, le scelte vengano condivise e i diritti di cittadinanza siano costantemente rispettati.
PRINCIPI
Noi - le Associazioni, i Sindacati, i rappresentanti dei 40 popoli del mondo presenti nell’Isola,
e le delegazioni tutte - partecipanti alla manifestazione «La Sardegna con i poveri della terra. Liberi dalle povertà, per un lavoro dignitoso e una vita dignitosa», approviamo questa Carta di Zuri e facciamo appello a tutti gli Stati, alle Istituzioni e Organizzazioni nazionali e internazionali, ai cittadini perché, nel rispettare questi diritti, si impegnino a un loro effettivo riconoscimento e alla loro osservanza.
1. La Sardegna è vicina ai poveri della terra. I cittadini e le Istituzioni sarde sono impegnati,
ciascuno per le sue responsabilità, a promuovere per tutti i popoli pari opportunità di sviluppo e di distribuzione della ricchezza, a rimuovere le ingiustificate differenziazioni tra le persone, a riconoscere e valorizzare le diversità etniche, storiche, culturali e di genere.
2. I sardi hanno costruito nel tempo una loro identità di popolo anche attraverso l'apporto
di altre culture. La Sardegna resta aperta a tutti i popoli, combatte ogni forma di prevaricazione
e di razzismo, si impegna ad accogliere, ospitare e tutelare chiunque r ispetti le leggi.
3. Il popolo sardo ha diritto di darsi proprie istituzioni che consentano il benessere della
propria terra e la piena valorizzazione del proprio patrimonio umano, storico, ambientale, culturale e paesaggistico.
4. Il bene comune è obiettivo prioritario nell'esercizio dei diritti di cittadinanza e ogni pe rsona
ha diritto a un lavoro e a una vita dignitosi, ad una pensione adeguata e a un reddito
sufficiente per i propri bisogni individuali e sociali.
5. Per le Istituzioni del popolo sardo l'accesso alla sanità, alla salute, all'educazione, all' istruzione e alla formazione, all'acqua, alla casa, alla sicurezza sono diritti dei cittadini e
non semplicemente dei servizi.
6. La comunità dei sardi si identifica con i diritti internazionalmente riconosciuti agli individui e ai popoli, sul versante soprattutto delle libertà, dello sviluppo economico e sociale e dei diritti inerenti al lavoro, alla salute e all'istruzione. La comunità dei sardi li promuove
attraverso la formazione dei suoi cittadini, il funzionamento delle sue istit uzioni, il rispetto
delle leggi, l'attuazione dei principi di solidarietà e sussidiarietà e, nelle relazioni con gli altri, sulla base del mutuo rispetto e della pace tra i popoli.
7. La Sardegna si sente partecipe dei destini del mondo. Essa si impegna a difendere lo
stare bene di tutte le comunità, perché i popoli ne fruiscano nella giustizia e perché la cittadinanza si estenda ad ogni essere umano.
Zuri, 27 settembre 2008