23/10/2008
Documento conclusivo Consiglio Generale Cisl Cagliari
CONSIGLIO GENERALE DELLA CISL DI CAGLIARI
23 OTTOBRE 2008

Il Consiglio Generale della Cisl di Cagliari, riunito il 23 ottobre, per discutere lo stato della trattativa con la Confindustria per la riforma del modello contrattuale, sentita la relazione della Segreteria, l'intervento del segretario regionale Giovanni Matta e quello del segretario confederale Giorgio Santini, formula il seguente documento conclusivo.

Il Consiglio esprime il proprio dolore e la propria solidarietà alle vittime e agli amministratori locali della tragica alluvione avvenuta nel Cagliaritano e impegna la segreteria ad attuare iniziative concrete a favore delle popolazioni locali, quali raccolta fondi tra i lavoratori e i pensionati. Va però registrato il ritardo e il mancato coordinamento dei soccorsi e delle informazioni alle popolazioni che ha reso ancora più drammatici gli effetti del nubifragio.
Non si può del resto dimenticare che fatti di tal genere si sono ripetuti più volte nel tempo. Occorre ricercare le responsabilità della politica e delle amministrazioni in ordine alla mancata tutela del territorio, alla messa in sicurezza dei ponti e delle strade, all'attivazione di una politica rispettosa dell'ambiente. Bisogna quindi orientare le risorse disponibili verso progetti concreti preventivi rispetto ad eventi che in realtà sono facilmente prevedibili. E' vergognoso che, dopo anni di discussioni, non si sia ancora realizzata definitivamente la strada 195, bloccata da anni da veti di enti pubblici e da interessi privati. I cittadini e i lavoratori che operano nella zona sono di fatto prigionieri di una strada totalmente inadeguata, stretta tra il mare e la laguna. La Regione Sarda, l'Anas, i comuni colpiti da anni dai fenomeni tragici devono prendersi la loro responsabilità e intervenire nel modo dovuto, evitando piagnistei fuori luogo. La viabilità e l'utilizzo del trasporto pubblico devono essere portati al centro dell'agenda politica dello Stato e della Regione, investendo ingenti risorse in infrastrutture, anziché in opere di ricostruzione, tra l'altro mal fatte, come dimostrato dal ripetersi di questi eventi .
Il Consiglio ha esaminato e discusso le linee guida sottoscritte dalla Cisl, insieme alla Uil e alla Confindustria. A parere del Consiglio, il risultato raggiunto è apprezzabile ed in sintonia con gli obiettivi del documento unitario in particolar modo per quanto riguarda:
L'allargamento del tavolo, funzionale all'applicazione di un modello contrattuale uguale per tutti, compreso il pubblico impiego.
L'introduzione del tasso di inflazione previsionale triennale IPCA che consente un recupero certo superiore al 2,1% nel triennio, rispetto all’attuale accordo.
La copertura economica dei nuovi contratti dalla data di scadenza del precedente.
Il pieno sviluppo della contrattazione di secondo livello, collegato con la conferma della detassazione e della decontribuzione.
Un elemento retributivo di garanzia previsto nei CCNL di categoria nelle realtà dove la contrattazione collettiva integrativa non viene effettuata e per chi non ha avuto aumenti negli ultimi 4 anni.
Il Consiglio generale ritiene indispensabile che, a fronte della crisi finanziaria ed economica mondiale e nazionale che colpirà pesantemente i territori deboli come la Sardegna ed il territorio di Cagliari e del Medio Campidano, si punti a tutelare il potere d'acquisto dei redditi da lavoro e da pensione, anche per favorire la crescita e lo sviluppo, nella convinzione che gli investimenti sul lavoro sono più produttivi rispetto a quelli indirizzati alle rendite o al mercato immobiliare.
Sostegno alle famiglie, alle fasce deboli, ai pensionati sono indispensabili e devono diventare la richiesta prioritaria da avanzare alle Istituzioni, a partire dal Governo nazionale.
Il Consiglio ritiene decisivo per il futuro del nostro Paese che il Governo discuta con il sindacato le riforme della scuola e si confronti sul lavoro pubblico, ingiustamente danneggiato dalla legge 133, evitando decreti legge e atteggiamenti autoritari fuori luogo.
Mentre la vertenza pensionati ed il recupero del valore delle pensioni deve rimanere viva ed inserita nella più generale vertenza confederale, riconoscendo però la specificità e la titolarità contrattuale della categoria.
Sulla questione povertà, è necessario, a parere del Consiglio Generale, dare continuità alla manifestazione di Zuri, se si vuole veramente rispondere alle reali esigenze delle trecentomila anime al di sotto della soglia di povertà relativa.
La Cisl di Cagliari ritiene quindi indispensabile mantenere viva la mobilitazione, possibilmente unitaria, in campo nazionale e regionale.
In merito alla situazione del territorio di Cagliari e del Medio Campidano, nonostante il rilancio del Porto canale e gli investimenti della Saras, la situazione rimane drammatica in molti settori: tassi di occupazione molto bassi, specie quello femminile, disoccupazione elevata e qualità scarsa del lavoro che non consente di dare risposte concrete ai giovani, specie se laureati. L'imperativo è quello di combattere le nuove e vecchie povertà, se necessario con lotte e mobilitazioni.
Il Consiglio ritiene fondamentale rilanciare, insieme agli altri sindacati, la vertenza Cagliari e Medio Campidano nell'ambito delle politiche più generali. Occorre portare avanti le rivendicazioni dei due territori sia nei confronti del Governo, perché siano inserite nella nuova intesa istituzionale di programma, sia rispetto ad una Giunta Regionale ormai al termine della legislatura. Nel contempo va riaperto un tavolo di confronto con la Provincia di Cagliari e Medio Campidano e con i Comuni sulle politiche tariffarie e sui costi dei servizi, mentre sull'inflazione, a parere del Consiglio bisogna aprire un tavolo con comuni, associazione consumatori, Federdistribuzione, che osservi il fenomeno e lo affronti in modo risolutivo.

Approvato all’unanimità