25/10/2008
Alluvione nel Cagliaritano: le ragioni di un dramma annunciato
COMUNICATO STAMPA
La Cisl di Cagliari ha espresso ufficialmente il proprio dolore e la propria solidarietà agli
amministratori locali e, soprattutto, alle vittime della tragica alluvione avvenuta nel Cagliaritano
il 22 ottobre scorso.
Un evento sicuramente eccezionale, ma comunque prevedibile perché fatti di tal genere si sono
ripetuti più volte nel tempo, ha causato enormi danni agli abitanti della zona, ai lavoratori della
zona industriale di Sarroch, ai cittadini di Capoterra, Cagliari, Monserrato e tante altre città
dell’hinterland, ai cittadini ed agli imprenditori.
Intanto non si può non rilevare che, nonostante l’impegno encomiabile dei vigili del fuoco,
delle forze dell’ordine, della protezione civile e dei volontari, c’è stato ritardo e mancato
coordinamento dei soccorsi e delle informazioni alle popolazioni che ha reso ancora più
drammatici gli effetti del nubifragio. Solo qualche radio privata è riuscita a dare risposte e
informazioni utili alle tante persone, disorientate.
Attribuire solo alla fatalità le terribili conseguenze del nubifragio, sarebbe però perlomeno
ingenuo perché esistono precise responsabilità della politica e delle amministrazioni in ordine
alla mancata tutela del territorio, alla messa in sicurezza dei ponti e delle strade,
all'attivazione di una politica rispettosa dell'ambiente.
E' vergognoso che, dopo anni di discussioni, non si sia ancora realizzata definitivamente la
strada 195, bloccata da anni da veti di enti pubblici e da interessi privati. I cittadini e i
lavoratori che operano nella zona sono rimasti di fatto prigionieri di una strada totalmente
inadeguata, stretta tra il mare e la laguna, con enormi danni a loro stessi e al sistema delle
imprese. La Regione Sarda, l'Anas, i Comuni, le forze sociali devono prendersi la loro
responsabilità e intervenire nel modo dovuto perché è necessario uno sforzo straordinario in
questa direzione. Bisogna ora ricostruire, con oculatezza e senza sprechi. Evidentemente gli
interventi attuati dopo l’analoga alluvione del 1999, non sono bastati. La viabilità e l'utilizzo del
trasporto pubblico devono essere portati al centro dell'agenda politica dello Stato e della
Regione, con investimenti di ingenti risorse in infrastrutture, il cui costo può essere facilmente
ammortizzato se le opere consentiranno di evitare il ripetersi di questi drammi.
Ma bisogna anche chiedere ai Sindaci un maggiore impegno per la tutela del territorio e per
le manutenzioni: in particolare il Sindaco di Cagliari, che si è affrettato a reclamare lo stato di
calamità naturale, si è dimenticato di fare il mea culpa sulla mancata manutenzione delle
strade, la mancata pulizia periodica dei tombini e delle caditoie.
Già l’anno scorso, la segreteria della Cisl di Cagliari intervenne su questo argomento chiedendo
che si facesse un programma serio, preventivo nella pulizia delle cunette e delle caditoie. Per
tutta risposta ci fu una sottovalutazione dell’argomento, con dichiarazioni trionfali della Giunta
e di alcuni consiglieri comunali, e i lavoratori che operavano presso la Multiservizi furono
licenziati, mentre il servizio sarebbe oggetto di un misterioso e mai definito passaggio di
consegne con ABBANOA.
Infine, il rispetto dell’ambiente: bisogna andare al di là del cordoglio. Se ci limitassimo a questo
e non puntassimo su una politica che cura il territorio e che impedisce l’edificazione selvaggia,
ogni qualche anno, purtroppo, continueremo a piangere lutti e morti.
Insomma, non si vuole speculare sulle disgrazie, ma bisogna lavorare seriamente per rimediare
al dissesto del nostro territorio.
Il Segretario Generale
Fabrizio Carta