Teatro Lirico: giro di vite: i tagli colpiscono anche le Fondazioni. Comunicato della rappresentanza sindacale del Teatro.
Galà di danza...... L’ ULTIMO?
-CON I TAGLI SI MUORE!-
Per l’ennesima volta tutto il settore della cultura si ritrova di fronte ad una grave emergenza a livello nazionale.
Il governo attuale ha, infatti, deciso di operare dei tagli che già per il 2008 mettono in forse l’esistenza del teatro di prosa.
Per il 2009 il taglio del FONDO UNICO DELLO SPETTACOLO colpirà tutto il settore della cultura comprese le fondazioni lirico sinfoniche: il dimezzamento del finanziamento, se attuato decreterebbe la morte “per fame” dei TEATRI LIRICI ITALIANI considerati Tutti più che eccellenti e per tal motivo ospitati in tournèe in ogni parte del mondo, ambasciatori efficaci della nostra cultura.
Lo slogan che unisce tutti i TEATRI LIRICI è:
“NESSUN DORMA”, prima che la cultura elemento unificante identitario e di crescita della nostra nazione scompaia a causa dell’ottusità dei nostri governanti.
Come può un ministro ai beni culturali affermare che lo stato non debba garantire e sostenere la produzione culturale dell’intero territorio nazionale?
Il ministro Bondi afferma che lo Stato è tenuto solamente a salvaguardare alcuni poli di eccellenza, identificati nella Scala di Milano e nell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, a causa dell’eccessivo indebitamento delle Fondazioni, causato, secondo il Ministro, prevalentemente dai costi fissi per il personale!
Dimentica il Signor Ministro Bondi che i veri costi sono dovuti agli sperperi causati da dirigenti pagati a peso d’oro, frutto avvelenato di spartizioni politiche, non considerando che tali incarichi, invece, dovrebbero essere conferiti a manager di indiscusse e riconosciute capacità imprenditoriali.
Da ciò discende che i bilanci sono gravati da costi talvolta dovuti a gestioni obbligatoriamente clientelari piuttosto che rivolti ad una sana crescita dell’azienda anche in termini occupazionali.
Le R.S.U. del Teatro Lirico di Cagliari hanno denunciato più volte negli ultimi 10 anni gli sprechi dovuti alla cattiva organizzazione del lavoro, all’incapacità progettuale e gestionale rendendosi comunque collaborative nell’intento di offrire alla collettività un servizio unico come lo spettacolo dal vivo che non ha bisogno di “effetti speciali” perché, passateci lo slogan”, noi siamo scienza e non fantascienza”.
Siamo certi che i Sardi non si faranno scippare il loro Teatro, lungamente atteso, e si uniranno a tutti i lavoratori nel rivolgere un accorato appello al Governatore Soru, al Presidente della Provincia Milia, al Sindaco di Cagliari Floris e a tutti i parlamentari affinché intervengano nelle sedi istituzionali per difendere la più importante industria culturale isolana.
LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE
DELLA “FONDAZIONE TEATRO LIRICO DI CAGLIARI”