03/11/2008
Pubblico impiego: il protocollo d'intesa firmato.
ieri sera nel corso dell’incontro, tenutosi a Palazzo Chigi tra il Governo, presenti i Ministri Brunetta e Sacconi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Letta, e le OOSS confederali avente per oggetto il protocollo di intesa per la procedura di rinnovo, nel pubblico impiego, dei contratti relativi al biennio 2008-2009, la Cisl ha sottoscritto lo stesso protocollo che vi alleghiamo alla presente. (nella sezione documenti su questo sito)
Le ragioni di tale scelte sono di varia natura.
La prima è la consapevolezza che la situazione economica e finanziaria del paese, che sta declinando velocemente così come nel resto d’Europa, abbia bisogno di coraggio e senso di responsabilità. La seconda è che dopo anni passati a discutere con riti bizantini con i vari governi che si sono succeduti abbiamo una posizione chiara tra OOSS e Governo, in qualità di datore di lavoro, così sintetizzabile.
Il rinnovo dei contratti della P.A. avverrà in maniera spedita a partire dal comparto dei Ministeri con le risorse stanziate dalla Finanziaria, l’1,7% per il 2008 e 1,5% per il 2009, per una cifra per quel comparto di 70 € lordi di cui 60 andranno sui minimi tabellari e 10 per la produttività.
Gli altri settori procederanno speditamente, sempre all’Aran al confronto per la chiusura dei rispettivi contratti con lo stesso criterio per le risorse.
Il confronto ha consentito il recupero integrale, per le amministrazioni centrali, dalle somme che il decreto 112, approvato dal Governo, aveva tolto dalle buste paga a partire dal 1-1-2009 e riguardavano circa 200 milioni di euro per il FUA (il sistema di produttività) e circa 530 milioni per le leggi speciali (il cosiddetto salario accessorio) che per gli oltre trecentomila dipendenti delle Amministrazioni centralizzate avrebbe significato un taglio medio sulle loro retribuzioni di oltre 200 euro mensili.
L’aver ripristinato tale cifra consente di abbassare il tono polemico tra noi e il Governo ma soprattutto tranquillizzare le preoccupazioni dei tanti lavoratori che attraverso questa misura rischiavano insostenibili tagli ai loro redditi.
C’è inoltre la possibilità, attraverso la contrattazione di comparto 2008-2009, di integrare le risorse destinate ai fondi del salario accessorio per la contrattazione decentrata anche attraverso i risparmi derivanti dalla maggiore efficienza amministrativa a cui bisognerà tendere.
Il confronto ha anche riconfermato la volontà del Governo di procedere alla firma dell’accordo sulla riforma del modello contrattuale che ci vede da mesi impegnati nel confronto con le associazioni datoriali private, a partire da Confindustria.
In un unico accordo pubblico e privato oltre a rompere la polemica odiosa tra chi considererebbe i dipendenti pubblici una casta, non si sa bene rispetto a chi, permetterà di ottenere gli stessi benefici del sistema privato non solo per la determinazione, a partire per i pubblici dipendenti dei rinnovi dei contratti nel 2010, di un sistema di rilevazione inflazionistico basato non più sull’inflazione programmata ma su un modello previsionale che partendo dall’inflazione europea depurata della sola inflazione importata per i prodotti energetici, darebbe risultati molto più vicini alla realtà rispetto ad una inflazione programmata oggettivamente scollegata agli andamenti economici del paese.
Altro elemento fondamentale di questo nuovo accordo che si sta negoziando è già conosciuto nelle linee generali e a cui vi rimandiamo per una lettura di merito, riguarda i provvedimenti di fiscalizzazione e decontribuzione che si applicherebbero anche ai dipendenti pubblici valorizzando molto i soldi che per il 2° livello verrebbero destinati alla contrattazione integrativa in quanto tassati solo per il 10%.Come vedete la Cisl continua la sua marcia tra confronti, azioni di lotta quando necessario, e senso di responsabilità quando è utile agli interessi dei lavoratori.
Il passaggio di ieri sera non chiude i problemi nella pubblica amministrazione, ci sono le riforme in atto nella scuola che abbiamo chiesto di cambiare, anche con le azioni di lotta che hanno visto ieri scioperare il comparto della scuola, c’è la riforma delle pubbliche Amministrazioni su cui vogliamo contare per far si che la contrattazione di secondo livello coniughi risultati economici significativi per i lavoratori pubblici e servizi più efficienti per i cittadini.
Spiace che l’accordo non sia stato firmato da tutti in particolare dalla CGIL che allunga il lungo elenco di quelli non sottoscritti a partire da quello del commercio, da quello sul nuovo modello contrattuale su quale, dopo aver chiesto l’allargamento alle altre controparti, non ha accettato il protocollo di linee guida della contrattazione. Un simile atteggiamento di carattere esclusivamente politico ha scarsi legami con il merito sindacale, specie in questa difficile congiuntura economica, ed affida alla sola mobilitazione la risposta ai problemi che i lavoratori ed i pensionati hanno.
nota a cura della Cisl Confederale Nazionale