In una conferenza stampa, tenuta a Cagliari nella sala riunioni del terminal crociere, è stata presentata la nuova linea tutto-merci tra Salerno Cagliari Valencia, gestita dalla compagnia Grimaldi. Il Presidente dell'autorità portuale di Cagliari prof. Paolo Fadda ha dichiarato che l'inaugurazione della nuova tratta costituisce un passo in avanti per far diventare la città di Cagliari e l'intera Sardegna "una piattaforma logistica". Si esce finalmente dagli slogan pubblicitari per arrivare a realizzazioni concrete. Se si tiene conto che il traffico merci che va dalla Spagna e dalla penisola iberica verso i Balcani solo per il 6% prende la strada del mare e per il resto intasa le strade e le autostrade europee, si può capire quale sviluppo potrà avere una linea di questo genere che mette in collegamento diretto la Sardegna con la Spagna e, per il tramite del meridione d'Italia, con l'Europa dell'est. Bisogna operare sul versante dei costi e rendere competitivo l'utilizzo del mezzo marittimo, in alternativa a quello dei TIR. Ecco quindi l'esigenza di collegare Cagliari con un porto hub quale quello di Salerno, riducendo i costi e i tempi di percorrenza. La nuova tratta è solo la prima di una serie che l'Autorità Portuale intende rendere operative, a partire dalle rotte per Tunisi e verso la Liguria e la Toscana. Per adeguare Cagliari ai nuovi traffici sono previsti dei lavori al Molo Sabaudo. Insomma le autostrade del mare, con tutti i vantaggi ed i risparmi che ne discendono, cominciano a diventare realtà per la nostra isola. Tutto ciò è potuto accadere grazie alla collaborazione e alla sinergia tra le Istituzioni (Regione, Comune di Cagliari e Autorità Portuale) ed il privato.
La Grimaldi (era presente l'amministratore omonimo e figlio del proprietario della Grimaldi) è un'azienda familiare ma è anche una multinazionale ed è anche un'impresa che opera già in Sardegna. Ha quindi il vantaggio di poter fare economie di scala (impiega 8000 dipendenti e raggiunge 8000 scali), ma allo stesso tempo crede nei rapporti tra le persone che sono la chiave per il successo e per lo sviluppo di un'azienda. Le navi impiegate raggiungono una velocità di 20 nodi all'ora, portano 180 semirimorchi e potranno collegare Cagliari con Salerno in 12 ore e Cagliari con Valencia in 20 ore. Gli approdi a Cagliari saranno trisettimanali e, in pratica, in 48 ore, sincronizzando e ottimizzando partenze e arrivi, si potrà fare l'intero percorso, consentendo un risparmio di costi significativo. Si parla di risparmi di oltre il 50% per ogni mezzo. Si tratterà dunque di un servizio che potrà dirottare un ingente mole di traffico dalla strada al mare. Sarà così possibile raggiungere l'obiettivo di tutela dell'ambiente e del risparmio energetico, in un periodo nel quale il barile di petrolio sale in maniera vertiginosa, nonostante i momentanei cali. La Grimaldi sta effettuando investimenti per costruire altre trenta navi di maggiore stazza con una portata di carico fino a trecento semirimorchi.
L'assessore Broccia ha insistito sul ruolo negativo della Tirrenia, alla cui proroga nel servizio di collegamento alla Sardegna, la Regione è fortemente contraria. La Regione propende per un mercato aperto nel quale il privato possa offrire servizi di qualità e chiede al Governo di dare alla regione la metà delle risorse attualmente versate alla Tirrenia (60 milioni di euro), poter offrire ai sardi una vera continuità territoriale. Sul fronte occupazionale la regione è disponibile a rilevare il ramo d'azienda e a caricarsi dei lavoratori garantendo loro l'occupazione.
Secondo il segretario della Fit (settore porti), Corrado Pani e quello della Ust, Fabrizio Carta, l'inaugurazione della nuova tratta rappresenta un fatto molto positivo per il porto. Dopo il rilancio del porto container, avvenuto due mesi fa, è importante che anche il porto storico dia segni di ripresa perché è un porto che da anni cala nei numeri dei passeggeri e delle merci, tra il disinteresse generale. Potrebbe invece diventare volano di sviluppo economico per la provincia e l’intera Sardegna.
Una delle ragioni, secondo i segretari, è il ruolo negativo della compagnia di navigazione pubblica (la Tirrenia) svolto specie nel Sud Sardegna: navi obsolete, tempi di percorrenza biblici, orari non funzionali alle esigenze di merci e passeggeri, unite alla mancata applicazione della legge sulle autostrade del mare impediscono e bloccano lo sviluppo del porto cagliaritano. Non a caso il 60% delle merci dirette a Cagliari e nel sud dell'isola, sbarca a Olbia e percorre in TIR la malandata 131.
Né si può dire che dia altri ritorni all'isola: in termini di occupazione, pochissimi sono i sardi imbarcati come lavoratori sulle navi Tirrenia, né le manutenzioni e il carenaggio lasciano qualche soldo nell'isola, data l'assenza di un decente bacino.
Insomma, le navi viaggiano perché esistono la Sardegna e i sardi, ma non vi è alcun ritorno economico reale. E' una situazione alla quale va messa la parola fine.
In ogni caso, la strada di acquisire nuove tratte è quella giusta nella direzione di una continuità territoriale delle merci reale e della crescita dell'interscambio. Tutto ciò è solo la premessa perché il resto lo devono fare la società, il sistema delle imprese e le istituzioni sarde. Insomma le navi bisogna riempirle, perché altrimenti gli attracchi finiranno.
nota a cura della Cisl di Cagliari.