13/11/2008
Documento Cisl Cagliari su rapporti unitari
COMUNICATO 13/11/2008

I virulenti e volgari attacchi messi in campo contro la nostra organizzazione, anche nel territorio di Cagliari, da parte di alcuni esponenti della CGIL, in diverse categorie, vanno respinti con forza e sono contro la tradizione di rispetto reciproco (personale e di organizzazione) tra CGIL CISL UIL, nel nostro territorio. Da sempre, ciascuna organizzazione ha cercato di mettere da parte le spigolosità, nella convinzione che nella nostra provincia ci sono problemi enormi che è meglio affrontare tutti insieme: la disoccupazione, i bassi redditi da pensione e lavoro, la qualità dei servizi sociali, la povertà, la precarietà. Siamo rispettosi delle idee di tutti, ma esigiamo altrettanto rispetto da parte delle altre organizzazioni sindacali. Ci chiediamo se qualcuno, alzando inutilmente i toni, miri a rompere i rapporti positivi, da sempre esistenti a Cagliari.

La Cisl è un sindacato che ha idee, proposte e che ha sempre dimostrato la massima autonomia nei confronti dei Governi, delle Giunte Regionali e delle amministrazioni in genere. Lo dimostrano anni di sindacato e di accordi fatti con esecutivi di diverse maggioranze (vedi Protocollo di luglio 2007) e di scioperi di categoria e generali proclamati ed effettuati. Le recenti decisioni prese dalla Cisl confederale nazionale e da alcune nostre categorie (Modello Contrattuale, accordo sul P.I., sciopero Scuola e vertenza Università) sono scelte legittime sulle quali tutta l’organizzazione concorda, prese in totale autonomia di giudizio, a prescindere dalle bassezze messe in giro da “qualcuno”.

Si può comprendere che le proprie idee non siano condivise, ma non possiamo accettare il dileggio di certi “personaggi” che, speriamo, non rappresentino la maggioranza della CGIL e che forse gridano tanto perché hanno qualcosa da farsi perdonare o da nascondere.

Forse sarebbe meglio rimanere sul merito delle cose. La Cisl, a tutti i livelli, è pronta a discutere di quanto sta accadendo in campo nazionale e non solo, perché non si può dimenticare che la situazione in Sardegna è grave dal punto di vista socio economico e dell’aumento delle povertà. Le responsabilità sono variegate e sono ascrivibili al Governo Nazionale (presente e passato), alla Giunta Regionale, all’Unione Europea e la protesta deve essere ben indirizzata, per non essere solo una posizione politica o di schieramento. O qualcuno si accorge solo oggi del declino economico e sociale della Sardegna ?

La Cisl è un sindacato che fa del pluralismo politico la propria forza e la propria originalità e giudicherà sempre e solo il merito delle questioni, prendendo a metro delle proprie decisioni l’interesse dei lavoratori e dei pensionati. Il resto sono solo maldicenze e chiacchiere che si respingono al mittente.

Il Segretario Generale
Fabrizio Carta