29/11/2008
Sarroch: stato di agitazione dei metalmeccanici proclamato dal coordinamento delle RSU e dalle segreterie provinciali.
Duro documento approvato dal coordinamento delle RSU e dalle segreterie provinciali FIOM FSM UILM in merito alla situazione vissuta dai lavoratori metalmeccanici nella zona industriale di Sarroch. L'annuncio dei rilevanti investimenti previsti dalla Saras nella zona aveva fatto presagire una boccata d'ossigeno per il territorio e per i lavoratori. Invece, a quanto trapela, una grossa parte dei lavori è stata assegnata ad aziende e a maestranze provenienti dall penisola. Si registra una situazione inaccettabile: da un lato il territorio subisce l'ingombrante presenza della raffineria con effetti negativi su ambiente e sicurezza, dall'altro non vi sono contraccolpi positivi su occupazione e crescita della ricchezza della popolazione. Tutto ciò contravviene (dice il documento) ad una prassi consolidata e rischia di fare impresa attraverso la logica dei massimi ribassi e mentre diversi lavoratori sono in cassa integrazione. Il corrdinamento, insieme ai sindacati di categoria e confederali, è impegnato anche in una difficile vertenza finalizzata alla realizzazione ed al miglioramento dei servizi quali mensa, trasporti pubblici, parcheggi, viabilità, presidio medico e all'attuazione del secondo livello di contrattazione per i lavoratori delle aziende d'appalto.
Un rapporto di concertazione, costruito con fatica negli anni e che ha giovato alla produttiviità del sistema, messo in forse da scelte sbagliate e unilaterali dell'azienda che, non lo si dimentichi, gode di agevolazioni pubbliche (vedi sistema di trasporto).
Il sindacato chiede che vengano invece valorizzate le risorse umane e professionali locali e che ad esse vengano assegnati i lavori.
Perciò è stato proclamato lo stato di agitazione per l'intera area industriale e verranno messe in cantiere una serie di iniziative di scioperi e di manifestazioni sindacali finalizzate a contrastare l'idea della Saras di introdurre un sistema di lavoro precario generalizzato, con la sostituzione delle aziende locali con pseudo aziende che operano con sistemi discutibili sconfinanti nel caporalato. Nel contempo, sono state indirizzate richieste di incontro agli Enti locali (Comune di sarroch, Provincia, Regione) e rivolto un appello alla Confindustria e alla Direzione della Saras per il rispetto degli impegni presi.