03/12/2008
Situazione zona Sarroch: un comunicato cgil cisl uil e coordinamento industria
COORDINAMENTO UNITARIO INTERCATEGORIALE DEI DELEGATI DELLA ZONA INDUSTRIALE DI SARROCH



In data odierna, al termine della riuscita e partecipata manifestazione dei lavoratori delle imprese di appalto della zona industriale di Sarroch, si è riunito il coordinamento intercategoriale dei Delegati di zona alla presenza delle Segreterie Confederali e di categoria di CGIL CISL UIL.

La discussione che si è sviluppata ha messo in risalto la grande partecipazione e adesione dei lavoratori a tutte le iniziative finora messe in atto per reclamare il rispetto delle regole che da anni caratterizzano l’area industriale di Sarroch, ma anche la grande preoccupazione che i lavoratori delle imprese di appalto stanno vivendo soprattutto in relazione al proprio futuro. Diventa quindi necessario riprendere in mano tutte le problematiche presenti nella zona e farle diventare, con urgenza, oggetto di confronto con le aziende committenti Saras e Polimeri Europa, le aziende del sistema appalti e l’Associazione degli Industriali.

Il confronto deve portare alla soluzione condivisa dei problemi presenti a partire dalla garanzia del lavoro e della prospettiva per tutte le maestranze storiche della zona.

A questo proposito si ribadisce l’esigenza che si trovi, immediatamente, una soluzione che risolva il vuoto lavoro causato alle imprese locali dal mancato rispetto degli impegni, e degli affidamenti, forniti a suo tempo dalle Committenti alle oo.ss in sede Confindustriale.

Il Coordinamento di zona e le Segreterie Confederali, a partire dagli incontri già programmati per il 9 e il 16 p.v. in Confindustria, si renderanno protagoniste e si batteranno per la definizione di più protocolli di intesa con le Aziende committenti, l’Associazione degli Industriali, la ASL 8, l’Assessorato Regionale ai trasporti, il Consorzio Industriale e le Istituzioni locali, che costruiranno la premessa per un rilancio del lavoro, della sicurezza, del rispetto delle persone e dell’ambiente che coinvolga tutto il sistema territoriale.

In particolare si decide di rivendicare:

1.Un accordo di zona con le Aziende committenti che definisca un progetto di valorizzazione e di crescita dei siti industriali e di ammodernamento degli impianti costanti nel tempo. Lo stesso accordo deve contemplare la definizione di un sistema a rete che metta sullo stesso piano il ruolo dei lavoratori delle Committenti con quello dei lavoratori delle imprese di servizio, privilegiando elementi di crescita complessivi come metodo di sviluppo dell’intero sistema. Solo così potremo arrivare ad avere un sistema impiantistico completo spendibile anche nei siti petrolchimici nazionali e internazionali.

2.Regole per l’affidamento dei contratti di manutenzione e dei nuovi lavori che vedano, alla luce della costruzione di un sistema a rete locale, il coinvolgimento e l’utilizzo in prima battuta di tutto il sistema locale dei lavoratori storici.

3.L’estensione della certificazione ambientale EMAS a tutto il territorio così come richiesto in più convegni pubblici. L’obiettivo è quello di limitare al massimo le emissioni nell’ambiente e rendere sempre più compatibile la presenza industriale con gli insediamenti abitativi e naturali limitrofi, migliorando la sicurezza e le condizioni di salute degli abitanti della zona e dei lavoratori.

4.L’istituzione di un presidio sanitario pubblico che, partendo dagli ultimi studi epidemiologici fatti sulla zona, metta a punto un protocollo sanitario minimo di controlli obbligatori a cui sottoporre periodicamente tutti i lavoratori diretti e indiretti. Sarebbe opportuno avviare una verifica, magari a campione, anche sugli abitanti dei comuni più a rischio a partire dai soggetti più deboli (bambini e anziani). Il presidio sanitario potrebbe essere istituito nei locali del CEIS e potrebbe essere supportato da una commissione di delegati dei lavoratori delle imprese committenti e di appalto e da un servizio di infermeria, elisoccorso e di ambulanze.

5.La risoluzione degli importanti problemi logistici che da tempo rimangono irrisolti come il potenziamento della mensa consortile, la sistemazione della zona appalti con la realizzazione di adeguate aree di parcheggio, una soluzione per la mobilità collettiva dei lavoratori dalla zona appalti agli stabilimenti delle Aziende committenti.

6. Un sistema di trasporto pubblico locale con frequenza, orario e bigliettazione giornaliera che metta nelle condizioni tutti i lavoratori di utilizzarlo, integrando il trasporto dedicato all’area industriale con le direttrici di TPL che già attualmente interessano la 195. Puntando, per il futuro, a un passaggio dal trasporto su gomma a quello su rotaia (metropolitana di superficie).

7.L’istituzione di una commissione di zona composta da tutti gli RLS e dei responsabili della sicurezza delle aziende committenti e delle imprese di appalto per definire tutte le misure necessarie alla prevenzione degli infortuni a partire dai contenuti della formazione a cui devono essere sottoposti i lavoratori che operano e dovranno operare dentro gli stabilimenti.


Su tutti questi temi le Segreterie Confederali e di Categoria di CGIL CISL UIL e il Coordinamento dei Delegati della zona industriale di Sarroch chiederanno l’attivazione di tavoli di confronto e la definizione in tempi stretti di protocolli di intesa.
In attesa della convocazione degli incontri, a partire da quelli già fissati per il 9 e il 16, sospendono le iniziative di mobilitazione unitarie mantenendo in essere lo stato di agitazione.

Sarroch, 03/12/2008
Il Coordinamento intercategoriale dei delegati di zona
Le Segreterie Confederali e di Categoria CGIL CISL UIL