Cagliari 9/12/2008
Venerdì prossimo, 12 dicembre, si terrà l’annunciato sciopero nazionale della CGIL. A Cagliari è stata organizzata una manifestazione di carattere regionale. E’ bene chiarire che la CISL e le sue Federazioni non condividono né le ragioni né il metodo dell'iniziativa, né parteciperanno in alcun modo allo sciopero.
E’ da diversi mesi che la CGIL, scientemente, pur partecipando a tutti i tavoli delle trattative a livello nazionale, si rifiuta di aderire a qualsiasi accordo o firma di contratto (commercio, artigianato, vicenda alitalia, pubblico impiego). Per quanto riguarda la vicenda della riforma del modello contrattuale sono note le diverse posizioni che, di fatto, lasciano in vigore un sistema (quello del luglio 93), dimostratosi inadeguato nel tempo.
Le proposte della CISL e della UIL tendono a migliorare il tasso di inflazione sul quale misurare gli aumenti contrattuali, unificano i tempi dei rinnovi della parte salariale e di quella normativa ai tre anni, introducendo garanzie sul rispetto delle scadenze, offrono spazi per la contrattazione di secondo livello, collegandola con i provvedimenti del Governo relativi alla detassazione sui premi di risultato, unificano il modello tra pubblico e privato. Gli ultimi provvedimenti del Governo, pur insufficienti, raccolgono in parte le indicazioni del sindacato e l’esecutivo va incalzato con proposte concrete.
La Cisl è un sindacato che si mobilita quando ci sono le condizioni, a prescindere dal tipo di Governo, Giunta o Sindaco che si abbia davanti. Il nostro è un modello partecipativo che nel tempo dà i suoi frutti. La Cisl è impegnata ad un confronto serio con i propri iscritti ed i lavoratori per spiegare la propria linea di condotta. Inoltre la Cisl regionale da tempo ha proposto alla Cgil ed alla Uil un percorso di mobilitazione tutto sardo che abbia come obiettivi non solo il Governo Nazionale, ma anche la politica della Giunta regionale e quella della comunità europea. Appello rimasto inascoltato da parte della CGIL che si accorge dei problemi solo a seconda del quadro politico che ha davanti.
Lacerare l'unità sindacale a fronte dei problemi che abbiamo davanti è pericolodo e rischia di non far raggiungere gli obiettivi concreti che interessano i lavoratori, i pensionati e i disoccupati sardi.
Ci auguriamo che presto si torni a rivalutare le cose uniscono e non a strumentalizzare quelle che ci dividono.
nota a cura della segreteria della Cisl di Cagliari.