29/12/2008
Chiusura del bacino di carenaggio: tacciono le Istituzioni.
Comunicato Stampa 29/12/2008
Chiude il Bacino di carenaggio di Cagliari ma nessuno interviene

Nei giorni scorsi, abbiamo letto con interesse gli esiti della conferenza stampa, presentata dall’Autorità Portuale.

Sono stati giustamente presentati i successi delle iniziative degli ultimi tempi: il rilancio del Porto Container, l’attivazione della linea tutto merci Salerno Cagliari Valencia, l’incremento del traffico crocieristico, la realizzazione ed il completamento del piano regolatore del Porto. Si parla di incremento dei traffici sia merci che passeggeri.

Tutto Bene ? A noi sembra di no.
E’ il caso del bacino di carenaggio: i venti lavoratori che lavorano in questa struttura di proprietà della Moby sono stati oggetto di un provvedimento di mobilità (di fatto, licenziamento) con l’apertura di una procedura che, guarda caso, avverrà, per scelta aziendale, nella sede della Confindustria di Sassari. Insomma la questione non sembra riguardare la nostra città !!
La Cisl di Cagliari, in tutti questi anni, è più volta intervenuta, da sola, per ribadire l’importanza di questa struttura e dell’attività connessa e sostenerne un rilancio. E’ assurdo che la Sardegna sia priva di un bacino di carenaggio degno di tal nome, quando, essendo un’isola, il traffico marittimo esiste in funzione della Sardegna, senza che però alcun sardo ne tragga beneficio.
Ebbene, dopo i proclami dell’imprenditore, che, in piena crisi del Porto Canale, annunciavano grandi progetti ed il rilancio di una struttura da situare nel Porto Canale, purtroppo assistiamo alla chiusura dell’attività, motivata anche con difficoltà tecniche e burocratiche che, a nostro parere, bisognerebbe superare.
L’Autorità Portuale non ne parla neanche in conferenza stampa, l’Azienda dichiara, sui giornali, grandi difficoltà tecniche, le varie Giunte regionali, provinciali, comunali o sono dimissionarie o, evidentemente, sono poco interessate e non ritengono opportuno intervenire.
Gli unici a rimetterci sono i lavoratori che vanno a casa e l’economia del territorio che potrebbe trarre grandi benefici da questa attività.
La Cisl lancia un ulteriore appello alle forze sociali e istituzionali affinché sia scongiurato questo amaro epilogo.
nota a cura FSM e CISL Cagliari