COMUNICATO STAMPA
Il Direttivo Regionale FIT-CISL, dopo un’analisi sulla disastrata situazione della mobilità collettiva delle persone e delle merci nella nostra Regione che, complice una rete viaria ormai satura pericolosa ed insufficiente, ha raggiunto livelli assai preoccupanti, ha deciso di proporre a tutti gli altri sindacati di promuovere una giornata di mobilitazione generale.
La mobilità va garantita per tutti i cittadini specialmente per quelli meno abbienti ed è per questo che intendiamo sollecitare l’impegno delle istituzioni affinché siano assegnate maggiori risorse al trasporto collettivo sia passeggeri che merci su ferro.
La crisi dei mercati finanziari e le ripercussioni sull’economia reale suggeriscono che la Sardegna metta in campo interventi di investimento in infrastrutture, anche su quella ferroviaria, utili al rilancio economico ed a sostegno dell’occupazione sempre più a rischio.
Urge altresì procedere alla definizione del nuovo Contratto Unico della Mobilità sia per riordinare l’assetto organizzativo e contrattuale dell’intero comparto sia per recuperare il reddito dei lavoratori il cui contratto di settore è scaduto da oltre un anno.
Con il Trasporto locale, aereo, marittimo, anche quello ferroviario è messo in ginocchio dall’arroganza, in quest’ultimo caso della dirigenza del Gruppo F.S. e dalla latitanza della classe politica regionale che in questi anni ha negato azioni concrete tese a consentire il riequilibrio modale delle merci, la loro continuità territoriale e la relativa tenuta occupazionale.
Si aggiungano i danni di una politica nazionale incapace, lontana o disinteressata ad un serio governo della mobilità di persone e merci in ottica di sistema lasciato alla libera interpretazione delle aziende interessate solamente a fare profitti nei territori ricchi e nei segmenti appetibili come l’Alta Velocità dove concentrano ingenti risorse a svantaggio dei comparti a domanda debole come il trasporto Locale e segnatamente quello sardo.
Per questo motivo il giorno 12 gennaio 2009 dalle ore 9 alle ore 17 ci sarà una prima azione di sciopero di tutto il personale Ferroviario di RFI DCM Cagliari:
1.Chiediamo che RFI soprassieda rispetto all’aggressività dimostrata nel perseguire un ulteriore, mortale, attacco ai già ridotti servizi ai cittadini con l’eliminazione di posti di lavoro a seguito della chiusura delle Stazioni di Macomer e Sangavino e con la sensibile ulteriore diminuzione in quelle di Olbia, Sassari, Chilivani, Oristano, Decimomannu e Cagliari.
2.Chiediamo a Trenitalia di fare un passo indietro relativamente alla sensibile ed incomprensibile riduzione del servizio passeggeri operato dal 14 dicembre u.s. con l’avvenuta cancellazione dall’orario ufficiale di svariati treni aggravando così le già precarie condizioni di mobilità dei sardi e creando eccedenze nel Personale di Manovra, Officina, Scorta e Condotta costringendo i restanti a turni al limite della norma e sul filo della sicurezza.
La Sardegna non può continuare ad accettare in silenzio che, dopo aver subito il taglio del servizio merci, la cancellazione della continuità territoriale e di centinaia di posti di lavoro ad essa legati, si metta a repentaglio quantità, qualità del servizio viaggiatori e conseguenti ulteriori posti di lavoro in una regione ormai allo stremo.
Vogliamo una mobilitazione forte ed unitaria anche per chiedere alle forze politiche in campo con quali idee e programmi intendano presentarsi alla prossima competizione elettorale per invertire una tendenza suicida in un comparto strategico.
Quale impegno intendono assumere nei confronti dei sardi per migliorarne la mobilità in modo sicuro, eco-sostenibile e per salvaguardare sicurezza e posti di lavoro in una congiuntura difficile come quella in atto.
Nota a cura della Fit regionale