Dopo l’invio della lettera di licenziamento ai lavoratori del bacino di carenaggio, gestito dalla Moby, la segreteria della FSM e della Cisl di Cagliari hanno richiesto un urgente incontro con l’Autorità Portuale anche per verificare se le motivazioni addotte dall’azienda per la chiusura dell’attività corrispondessero alla realtà.
La Moby, infatti, sia in alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa che nella stessa lettera con la quale veniva aperta la procedura di mobilità, aveva adombrato responsabilità dell’Autorità.
Come è noto il bacino, attualmente dislocato nella zona di Su Siccu deve essere spostato in altro sito.
Il confronto con l’Autorità è stato positivo perché il Presidente e il segretario generale hanno confermato quanto la Cisl e la FSM sostengono da anni: un bacino di carenaggio rappresenta per il Porto di Cagliari un servizio strategico ed è necessario sviluppare e ampliare l’iniziativa.
E’ stata offerta all’azienda la possibilità di spostare il bacino, provvisoriamente, sul Molo Sabaudo, in attesa di trovare una sistemazione definitiva all’interno del Porto Canale (entro un paio d’anni), luogo nel quale il bacino potrà ampliarsi e dare servizi a molti più utenti di quelli attuali, producendo ricchezza per il territorio e creando posti di lavoro. Il Sindacato attende ora gli esiti di un confronto tra l’Autorità Portuale e la Moby che si svolgerà nei prossimi giorni. Il Presidente prof. Paolo Fadda ha dichiarato che, in ogni caso, verrà a suo tempo bandita una gara internazionale per l’aggiudicazione dell’attività, a prescindere dalle decisioni della Moby. Tutto ciò rappresenta un deciso passo in avanti e un’inversione di rotta rispetto alla precedente gestione dell’Autorità Portuale che riteneva assolutamente marginale l’attività cantieristica, definendola “roba da terzo mondo”. Ora bisogna lavorare per salvare i venti posti di lavoro in discussione e rilanciare l’attività.
nota a cura della Cisl di Cagliari